Tecnologie sociali: più utili per le grandi organizzazioni

Le tecnologie sociali sono più utili nelle grandi organizzazioni, che nelle piccole. Questo il parere dei 1.073 professionisti che hanno partecipato all’online collaboration jam, ovvero una sessione di discussione e collaborazione che si svolge online, organizzata dal World Wide Web Consortium sul tema del social business.

La maggioranza dei professionisti che hanno preso parte alla discussione svolgono la propria attività lavorativa all’interno di grandi organizzazioni (57%) e ritengono che le tecnologie sociali servano maggiormente proprio a questa tipologia di organizzazioni. Il 43% dei partecipanti ritiene veritiera l’affermazione: “Le grandi organizzazioni hanno bisogno di tecnologie sociali più delle piccole.” L’11% concorda fortemente  con l’affermazione, mentre circa un terzo dei partecipanti non ritiene l’affermazione corretta.

Rawn Shah, esperto di Social Business, argomenta su Forbes che sono principalmente le organizzazioni di maggiori dimensioni a trarre vantaggio dalle tecnologie sociali perché permettono la condivisione di conoscenza in maniera informale. Le reti informali favoriscono il funzionamento ingessato di organizzazioni che, per ovvie ragioni di dimensioni, tendono a burocratizzarsi. Shash sostiene, inoltre, la centralità per un buon funzionamento dell’organizzazione della fiducia reciproca, in particolare tra persone che lavorano insieme, ma hanno pochi contatti. Creare fiducia tra persone socialmente distanti è un operazione sempre precaria, ma favorita certamente da strumenti che tendono a valorizzare e rafforzare i legami sociali deboli. Fiducia e condivisione informale di conoscenza sono generate, nelle organizzazioni meno vaste, principalmente tramite relazioni face to face, per quanto possano essere sollecitate e consolidate mediante tecnologie sociali; nelle organizzazioni più grandi il ruolo di tali strumenti diventa fondamentale.

Molti dei professionisti che hanno partecipato alla discussione hanno, però, posto in evidenza anche i rischi insiti nell’adozione delle tecnologie sociali nei luoghi di lavoro. Uno dei temi che sembra preoccupare maggiormente è la gestione delle diverse identità personali (il 53% dichiara di avere 5 o più identità elettroniche) ed, in particolare, la commistione di identità lavorativa e personale che può derivare dall’utilizzo di tali strumenti. Timori per i possibili effetti di distrazione sono diffusi e riguardano in particolare specifiche tecnologie, come: i messaggi di testo (il 40% ritiene che siano la forma di comunicazione che disturba maggiormente) e i sistemi di messaggistica istantanea (25%). Per quanto riguarda l’adozione dei dispositivi mobili negli ambienti di lavoro, le maggiori preoccupazioni riguardano: la qualità dei servizi di supporto agli applicativi (34%), la sicurezza (23%) e l’acceso alla rete (23%).

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