Innovazione e social media come fattori di crescita per il turismo

In due articoli introduttivi, Francesco Soro e Annalisa De Luca ci spiegano cosa sta accadendo al mondo del turismo con l'avvento del web 2.0

Austerità e crisi verranno senza dubbio ricordati come il leitmotiv di dell’anno appena passato e di questo inizio 2012 eppure c’è un settore che, dopo una quasi doverosa battuta d’arresto, sta risalendo la china.

I dati degli ultimi mesi del 2011 lasciano infatti sperare che, anche se a un ritmo lento, il turismo internazionale continuerà a crescere nel 2012. Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (OMT), i viaggiatori sono complessivamente cresciuti del 4,5% nei primi otto mesi del 2011, raggiungendo un totale di 671 milioni (29 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2010) e, sebbene gli ultimi mesi del 2011 abbiano registrato un lieve rallentamento, le proiezioni indicano che l’anno si chiuderà con una percentuale di crescita tra il 4% e il 4,5%. Ancor meglio l’Italia: +7,3% degli arrivi e +5% delle presenze estere, secondo i dati provvisori Istat illustrati recentemente dal Commissario dell’Enit.

Incrociando questa premessa con i dati messi a disposizione dall’Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano, per i quali il turismo rappresenta il 49% della spesa online degli italiani (4,1 miliardi su 7,9), si comprende come le ulteriori potenzialità del settore turistico di incidere sul Prodotto Interno Lordo del sistema Italia dipendano molto anche dalla capacità che gli operatori del settore dimostreranno nel saper sfruttare al meglio le novità che la tecnologia propone.

Il mercato è aperto, evidenziando flussi di sicuro interesse e di possibile diversificazione dei target. Per rimanere nell’ambito europeo, i recenti dati dell’Eurobarometro della Commissione Europea mostrano che l’utenza italiana è in linea con la media europea quanto ad autonomia di organizzazione (a fronte della media europea del 57%, il 54% degli italiani organizza personalmente le proprie vacanze). Ma mettono soprattutto in risalto l’autonomia dei consumatori dei mercati emergenti: 80% in Turchia; 79% Islanda; 78% Croazia; 77% Romania; 76% Ungheria. Numeri in costante crescita. Così come in crescita è anche la quota (45%) dei turisti europei (+7% in tre anni) che tende ad affidarsi ai dettagli di viaggio – dalla meta all’alloggio – socializzati in rete e/o sui social network. E’ un trend di crescita durevole, che evidenzia un target da aggredire ben preciso per gli addetti ai lavori del settore turistico italiano, pubblici e privati.  Un target che si può raggiungere soltanto attraverso l’innovazione: di processo e di prodotto. Modernizzazione e tecnologia come chiavi per guadagnare le nuove quote di mercato in espansione.

Cosa è accaduto di così rilevante da determinare il nascere e l’affermarsi di un’abitudine tanto diversa dal consueto modo di prenotare, e poi  vivere,  la vacanza? La risposta di per sé è semplice ma non per questo banale: il web 2.0 con tutto il suo bagaglio di condivisione, scambio e produzione dal basso dei contenuti, supportato dai social media.

Il web 2.0 e la facilità di utilizzo dei media sociali  (dai blog a Facebook) ha fatto sì che gli utenti, prima passivi destinatari di servizi, siano diventati attivi fruitori, dotati di spirito critico e impegnati in prima linea anche nella produzione di contenuti,  user generated content. Una rivoluzione per l’impresa, per la pubblica amministrazione, che non possono più rinviare la loro capacità effettiva di entrare in sintonia con la cultura partecipativa della rete, implementando un sistema integrato di Social Customer Relationship Management che utilizzi i social media per monitorare costantemente le reazioni dell’utenza, per ascoltare, raccogliere idee e suggerimenti al fine di una maggiore fidelizzazione e di un miglioramento dell’offerta.

Peraltro, il turismo 2.0, ancor più che internet in senso ampio, ingloba ormai le tre fasi dell’esperienza di viaggio: la pre-esperienza, costruita attraverso le storie di altri viaggiatori, prima della partenza; l’esperienza di viaggio vera e propria, oggi sempre più spesso condivisa in tempo reale attraverso i dispositivi mobili; la post-esperienza, ovvero l’insieme di attività con cui il turista offre commenti, recensioni e valutazioni dei luoghi in cui è stato – alberghi in primis – per condividere la propria esperienza di viaggio, positiva o negativa che sia e offrire contenuti che possano rendersi utili ai prossimi viaggiatori.

Prossimamente analizzeremo più da vicino proprio i siti web che, negli anni, hanno favorito questo cambiamento.

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  1. abbiamo preso in parola ” ha fatto sì che gli utenti, prima passivi destinatari di servizi, siano diventati attivi fruitori, dotati di spirito critico e impegnati in prima linea anche nella produzione di contenuti, user generated content.”, con il portale http://www.weagoo.com gli utenti possono avere a disposizione sia informazioni che strumenti per organizzarsi la visita di una o più città. Speriamo che lo sforzo non sia stato vano ma ci sembra di aver fatto qualcosa di interessante..

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