La privacy è un tema centrale nel nuovo ecosistema mediale. Non sempre è facile per gli utenti rendersi conto di quali informazioni mettono a disposizione delle compagnie che gestiscono i servizi digitali. Le privacy policy, differenti per ogni sito e spesso molto lunghe, scoraggiano una più profonda consapevolezza dei rischi e delle opportunità insiti nella condivisione di informazioni personali.
PrivacyChoice cerca di rimediare a questo problema offrendo informazioni semplificate inerenti le privacy policy dei siti web. La compagnia ha analizzato le regole adottate dai più svariati servizi e ha sviluppato un sistema di classificazione (da 0 a 100) basato sui modi in cui i siti web raccolgono e utilizzano le informazioni personali. L’idea è facilitare e semplificare scelte più consapevoli da parte degli utenti.
Jim Brock, il fondatore di PrivacyChoice, ritiene che un simile approccio al problema possa favorire, inoltre, l’adozione di regole che garantiscano maggiori tutele. “Per la prima volta, gli editori Web e i loro utenti hanno a disposizione un sistema per confrontare facilmente le pratiche relative alla privacy dei vari servizi Web. Questa trasparenza non solo permetterà alle persone di prendere decisioni più intelligenti sui propri dati personali, ma stimolerà l’adozione di pratiche che garantiscano maggiori tutele da parte dei siti e delle tracking companies, cosa auspicata da tempo.”
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