Apple ha assicurato che presto tutte le app presenti nell’App Store richiederanno l’esplicito consenso degli utenti prima di prelevare le informazioni personali. La compagnia replica, così, dopo un’iniziale silenzio, alle richieste di chiarimenti espresse da due membri del Congresso USA e alle critiche della rete sulla vicenda delle app che rubavano i contatti degli utenti senza il loro permesso.
“Le App che collezionano o trasmettono i contatti degli utenti senza aver ottenuto prima il consenso sono in violazione delle nostre guideline,” ha dichiarato un portavoce dell’azienda, Tom Neumayr, a AllThingsD. “Stiamo lavorando per migliorare ancora questo aspetto, e come abbiamo fatto con i servizi di localizzazione, ogni app che desidera accedere ai dati sui contatti dovrà richiedere esplicito consenso all’utente in una futura release.”
Molte applicazioni, come Twitter, Yelp e Foursquare, erano già corse ai ripari proprio rilasciando un update che richiedeva più esplicitamente il consenso degli utenti. Twitter, ad esempio, in passato richiedeva di ricercare i propri amici tramite scansione dei propri contatti, ma questo poteva far pensare che i dati non fossero conservati dall’azienda che al contrario lo faceva. Ora la nuova app Apple userà la dicitura upload dei tuoi contatti e quella Android importa i tuoi contatti. È evidente che il comportamento di Twitter era meno fraudolento di quello di Path; ma la vicenda sembra avere effetti e risvolti più generali sulle policy, spesso poche chiare, applicate dalle compagnie digitali.
Apple, in ogni caso, non riesce a placare le polemiche. Le rassicurazioni dell’azienda appaiono tardive soprattutto relativamente a procedure che sono il fondamento della tutela della privacy; tanto che anche giuridicamente tale diritto prevede praticamente ovunque la procedura del consenso informato. L’azienda avrebbe dovuto applicare da sempre una simile policy e non dopo essere stata presa con le mani nella marmellata.
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