L’alchimia del SEO: i fattori di posizionamento

Questa settimana la rubrica SEO 4 Biz compierà il primo passo di un lungo percorso che mira a descrivere quali siano i vari fattori di posizionamento che permettono a un sito web di emergere tra i primi risultati di un motore di ricerca.

Per introdurre il “viaggio”, partiamo da una brillante infografica realizzata da SearchEngineLand.com, sito americano di informazione  sulle dinamiche di utilizzo dei motori di ricerca.

Questa rappresentazione illustra in modo chiaro e semplice come “l’alchimia” dei fattori di posizionamento sia importante ed assolutamente necessaria; tali fattori infatti, pur avendo rilevanze dissimili, devono naturalmente coesistere e convivere tra  loro.

È essenziale trovare, quindi, un adeguato bilanciamento tra gli elementi che permetta di ottenere la combinazione più efficace ed efficiente.

Come si evince dalla “tavola periodica” del SEO, i fattori di posizionamento si possono suddividere in 4 macro aree:

  1. SEO on the page: riguarda tutto ciò che si può modificare all’interno del proprio sito web e quindi risulta essere direttamente controllabile dall’azienda o dalla web agency. I meta tag descritti la scorsa settimana ad esempio rappresentano uno dei tanti fattori on page  che garantiscono una buona ottimizzazione.
  2. SEO off the page: rappresenta tutti quegli elementi esterni in grado di costruire la reputazione del proprio sito come ad esempio il numero di link esterni che rimandano al sito stesso. Questi fattori, a differenza di quelli interni, non sono direttamente controllabili ma possono essere generati e analizzati nel tempo.
    Le suddette macro aree sono le più importanti e possiamo dire che rappresentano il polo negativo e positivo di una calamita: attraverso la qualità interna infatti si costruisce l’autorevolezza esterna. Se da un lato i fattori interni al sito riguardano l’aspetto SEO più tecnico, i fattori esterni riguardano soprattutto aspetti di web marketing e di PR online che incrementano maggiormente la “web reputation” e, conseguentemente, il posizionamento sui motori di ricerca.
  3. Penalizzazioni: chi utilizza tecniche scorrette e cerca in qualche modo di aggirare le linee guida dei motori di ricerca per una buona ottimizzazione rischia di incorrere in un declassamento, all’interno delle SERP, capace di cancellare con un colpo di spugna mesi e mesi di duro lavoro. Anche una sovraottimizzazione (ad esempio l’inserimento di troppe parole chiave all’interno di un testo) può comportare delle penalizzazioni. È essenziale quindi comprendere quali comportamenti adottare per minimizzarne i rischi.
  4. Blocking: quest’ultimo elemento è relativamente nuovo e consiste nella possibilità da parte degli utenti di bloccare un risultato all’interno di una SERP che non soddisfa le sue esigenze o che non ritiene pertinente rispetto alla parola chiave inserita. Maggiore è il numero dei “blocchi” maggiori saranno i danni alla reputazione della pagina/sito web.

Solamente una perfetta “armonia”  tra le quattro macro aree può creare la “giusta alchimia” e quindi dei risultati convincenti e soddisfacenti nel tempo. Tali accorgimenti determineranno il conseguimento dell’obiettivo, ovvero il miglior posizionamento sui motori di ricerca in base a specifiche parole chiave.

Alla prossima settimana con la rubrica SEO 4 Biz!

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1 COMMENT

  1. So che fare osservazioni/critiche circa questa meravigliosa tabella può sembrare folle (e forse lo é), ma non sono molto d’accordo sul punteggio relativamente basso che danno al fattore velocità (AS).

    Non è un fattore così basso nè dal punto di vista dell’utente e, test alla mano, nemmeno per i motori.

    Per il resto la tabella è davvero fantastica.

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