Vita su Facebook 1: Tu

Caro Manager, se hai più di quarant’anni, in fondo puoi ritenerti fortunato. Quando hanno inventato internet e tutti i social allegati eri già abbastanza vecchio per evitare di postarci dentro le foto del liceo in cui eri ciucco come un tedesco all’Oktober Fest (anzi, eri all’October Fest, e ciucco), o quella presa a tradimento dal tuo amico, in cui hai l’espressione felicemente imbesughita perché la ragazzotta bionda che tampinavi da un mese c’era finalmente stata.

Da tutto questo, dicevamo, ti sei salvato non per la tua innata saggezza, ma per una mera fortuna cronologica: le tue foto compromettenti, le battute idiote sono confinate in cassetti e scatoloni, o al massimo fra le pagine del tuo diario del liceo. Nella peggiore delle ipotesi, i tuoi nipoti le troveranno sbaraccando la soffitta quando sarai morto. Rideranno pensando a quanto era scemo nonno, e finita là.

Se hai più di quarant’anni e decidi di iscriverti a Facebook, ricordati però che l’idiozia non passa necessariamente con l’età, e l’impulso avventato a postare una cretinata è trasversale, valido dagli otto agli ottomila anni. Che tu sia un imprenditore, un manager, un consulente, tieni sempre presente che ora hai un ruolo nel mondo, ed ogni volta che posti qualcosa questo qualcosa influisce sulla immagine generale che il mondo si farà di te. Quindi, pensaci e valuta bene. Per quanto tu possa smanettare con le impostazioni di privacy, quanto è postato è sempre relativamente pubblico: le foto, gli status, i commenti, verranno letti da amici, amici degli amici, e non sempre la qualifica di “amico”, in rete e nella vita, dà la sicurezza che non si riceveranno pugnalate alle spalle. Se vuoi che qualcosa della vita resti davvero privata, l’unico modo sicuro per farlo è non parlarne e non scriverne nulla. Per tutto il resto c’è il social network.

Il profilo personale, se è personale davvero, deve essere difeso con le impostazioni di privacy, tanto per cominciare. Eventualmente puoi creare un profilo “per lavoro” e uno privatissimo, cui far accedere solo gli amici veri e reali, e quello ingorgarlo di foto di famiglia e quanto vuoi. Il baluardo a difesa della tua vita devi essere tu: decidi prima le norme da seguire e pensaci, poi leggi bene le varie possibilità offerte dal social: lucchetto a tutto, creazione di liste separate, limitazioni alla visualizzazione dei post. Gli impiccioni ci proveranno comunque, ma esistono dei metodi per far almeno sudare loro sette camicie.

Controlla, e bene, le importazioni: se decidi di collegare più account su social network diversi, o il blog personale al tuo profilo, tieni presente che stai attivando un gioco di rimandi infinito. Quindi decidi sempre tu cosa vuoi che finisca dove: è inutile postare su linkedin le foto di famiglia, ma quella in cui ti premiano come manager dell’anno invece ci va.

Lascia perdere invece l’idea romantica di crearti un account totalmente segreto o una identità on line diversa dalla tua. A meno che tu non sia un hacker provetto (nel qual caso non leggi questa rubrica perché ne sai a pacchi più di me), prima o poi lascerai qualche traccia e verrai sgamato. E per sgamarti non servirà un hacker, basterà, molto probabilmente, il figlio quattordicenne della tua segretaria. Per cui rassegnati: quello che scrivi e posti è pubblico e potresti sempre essere chiamato a risponderne, magari anche da gente che non ha capito il senso di una tua frase, o la legge maliziosamente e fuori contesto. Preparati: su internet e nella vita ci vogliono spalle larghe e corazza spessa. Ma se non le avessi non faresti il mestiere che fai. Quindi prima di iniziare a giocare, leggi bene le regole del gioco e metti in conto che qualcuno potrebbe tentare dei colpi bassi. Internet, da questo punto, è esattamente come la vita: la regola è cercare di divertirsi ma restare sempre in campana.

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      • Quello è vietato dall’art. 4 comma 1: Gli utenti di Facebook forniscono il proprio nome e le proprie informazioni reali, e invitiamo tutti a fare lo stesso. Per quanto riguarda la registrazione e al fine di garantire la sicurezza del proprio account, l’utente si impegna a:
        1) Non fornire informazioni personali false su Facebook o creare un account per conto di un’altra persona senza autorizzazione.

  1. La soluzione e` in realta` semplice: non mettersi su facebook. Se sei arrivato a 40 relativamente felice senza facebook ed i tuoi amici hanno ancora il telefono fisso forse, ma forse potresti anche farcela.

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