Nuove parole, stesso obiettivo. Lanciata nuova proposta anti-pirateria

Come recita un famoso adagio popolare, “l’abito non fa il monaco”.
Purtroppo il deputato texano Lamar Smith non sembra pensarla così, anzi, vede come un’ottima opportunità il travestimento di una nuova proposta contro la libertà su internet, che passerà sotto le mentite spoglie di parole come “Protecting” e “Children”, inappellabili  di fronte al buon senso civico.

Stiamo parlando della HR1981, nuovo disegno di legge conosciuto anche come “Protecting Children From Internet Pornographers Act of 2011”, che oltre agli intenti professati dal suo nome garantirà nuovi strumenti di controllo alle corporation impiegate nella battagli contro la pirateria, limitando di fatto la libertà degli utenti in rete, ed imponendo ai provider la conservazione e disponibilità dei dati di navigazione degli ultimi 18 mesi.

Un nuovo attacco ai diritti del popolo del Web, dopo la sventata attuazione dei provvedimenti PIPA e SOPA, abbandonati in seguito all’escalation di proteste sollevate sulla rete ed in tutto il mondo.

Proprio per evitare una nuova ondata di polemiche si è voluto travestire il provvedimento con una veste inattaccabile, che promette maggiori tutele per i più piccini. Ma i presupposti da cui nasce questa proposta sono allarmanti:

L’idea parte dall’ipotesi che ogni utente in rete sia un possibile “unregistered sex offenders”, cioè un probabile maniaco non segnalato alle autorità, in grado di recare danni con le sue azioni online a bambini e giovani navigatori, tra l’altro saltando a piè pari con questa premessa il “sacramento” giudiziario della “Presunzione d’innocenza”,  e condannando così preventivamente tutti gli utilizzatori della rete con l’infamante titolo di “pornografi“.

L’indignazione del popolo del Web non ha tardato a farsi sentire, è subito partita su Twitter la campagna “#UnseatLamar” per chiede la rimozione del Deputato dalla sua carica nelle prossime elezioni ed il gruppo Anonymous ha già annunciato un’aspra battaglia.

Sicuramente questa nuova candida veste non abbaglierà gli occhi dei cittadini e di molti politici, che leggendo il testo di legge si troveranno di fronte a un copione già visto e scritto tempo fa (e da altri attori).

L’unica sorpresa sarà vedere fin dove si spingeranno le pressioni delle company sui politici, per mettere mano alla loro personale guerra contro la pirateria.

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