Telefonica: utili dimezzati e ingenti debiti

Telefonica, l’ex monopolista spagnolo che ha un ruolo di rilievo in Telecom Italia, chiude l’anno con gli utili dimezzati. Sebbene il fatturato totale sia cresciuto del 3,5 per cento a 62,8 miliardi di euro in linea con le attese degli analisti, i profitti sono invece crollati del 47 per cento assestandosi a 5,4 miliardi di euro nel 2011.

La società prevede un trend simile per il 2012: lenta crescita dei ricavi (1 per cento) e redditività in calo se anche meno velocemente rispetto al 2011. I pessimi risultati finanziari sono da attribuire alla crisi economica in Spagna e al rallentamento delle attività in alcuni dei mercati esteri in cui la compagnia è presente. “La crescita del fatturato di Telefonica è ancora un buon elemento che non si riscontra nel resto dell’industria – precisa Andres Bolumburu, analista del Banco Sabadellla riduzione del margine è significativa, ma ancora ragionevole dato il difficile contesto economico”.

Cesar Alierta, presidente della società, ha commentato i risultati affermando che “il 2011 è stato un anno chiave nel processo di trasformazione di Telefonica. In un ambiente difficile, la nostra diversificazione e flessibilità ci ha permesso di ottenere solidi risultati, in linea con gli obiettivi annunciati”.

L’azienda, per quanto riguarda gli investimenti esteri, ottiene buoni risultati in alcuni mercati chiave, come l’America Latina (regione che rappresenta ormai quasi la metà delle entrate di Telefonica) dove il fatturato risulta in crescita del 13,5 per cento, e meno brillanti in altri,  come le attività nel  Regno Unito che registrano un fatturato in calo del 2,7 per cento.

A preoccupare di più gli investitori sembra però essere per il momento non la flessione nei profitti quanto il debito, pari a 57 miliardi di euro, che potrebbe portare ad un declassamento della società. Le azioni della compagnia sono, così, calate in mattinata dell’1.3 per cento, confermando il trend negativo dei 12 mesi precedenti nei quali il titolo Telefonica ha perso il 28 per cento, posizionando la società come quinta peggiore compagnia del Bloomberg Europe Telecommunication Index.

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