L’ultima (nano) frontiera delle stampanti 3D

Le notizie che parlando di stampanti 3D sono numerose, ogni giorno vengono brevettati nuovi sistemi per velocizzare e migliorare il processo, rendendo gli oggetti che si vengono a creare sempre più fedeli al modello originale.

Ma la macchina che è stata sviluppata presso l’Università di Vienna ha tutte le carte in regola per rivoluzionare il settore del modeling informatizzato in 3D e il campo delle nanotecnologie.

Il prototipo di stampante è  infatti  in grado dicostruire in pochissimo tempo oggetti su scala nanometrica, di dimensioni infinitesimali, e potrebbe rivoluzionare moltissimi settori, dall’industria tecnologica alla ricerca medica.

 

Il sistema si basa sulla “two-photon lithography”, tecnica che permette di scolpire oggetti con una precisione e rapidità mai viste prima, utilizzando una resina liquida ed un laser che la solidifica nella forma prescelta.

Il primo prototipo presentato è stato un dettagliato modellino di auto da Formula 1, lungo appena 285 micrometri e costruito in appena 4 minuti. Ed è proprio la velocità straordinaria la caratteristica più impressionante di questo macchinario, già altri si sono spinti verso l’infinitamente piccolo, ma mai nessuno era riuscito prima a raggiungere tali tempistiche di realizzazione.

Il risultato è stato ottenuto grazie allo studio di un nuovo materiale resinoso appositamente creato e l’utilizzo di due fasci di laser, gestiti da un sistema di specchi che ne controlla la direzione con estrema precisione, che  solamente incrociandosi tra di loro solidificano la sostanza utilizzata per la costruzione del modello. La differenza rispetto al progetto disegnato in CAD è minima: solo ±1µm.

Questo il video della realizzazione del primo modello:


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