Il fatturato complessivo del mercato dell’ICT in Italia registra nel 2011 un calo del 3.6%, attestandosi a 58 miliardi di euro. La riduzione maggiore si riscontra nell’Information Technology (-4,1%), ma le telecomunicazioni (TLC) ottengono risultati quasi altrettanto negativi (-3,4%). I dati sono stati presentati ieri a Milano da Assinform (Associazione Italiana per l’Information Technology), che sottolinea il perdurare di un divario rispetto al resto del mondo dove l’IT cresce in media del 2,4% nel 2011.
Non sono rosee neanche le previsione per l’anno in corso: un ulteriore calo per quanto minore per l’ICT (-2.2%), con la maggiore contrazione ancora una volta nel settore dell’IT (-2,3% vs -2,1% TLC).
Il rapporto dell’associazione sottolinea, però, anche alcuni trend positivi; in particolare la crescita dei servi web. Assinform introduce la nuova definizione analitica di Global digital market, introdotta per meglio analizzare le varie componenti della domanda digitale e integrare quella maggiormente restrittiva di ICT. La nuova classificazione porta il fatturato complessivo, allargandone il perimetro, a 70 miliardi di euro e, nei nuovi segmenti analizzati, le tendenze di mercato sono profondamente diverse.
Cresce, in particolare, il segmento “software e soluzioni ICT” (+ 1,2%) fatturando oltre 5 miliardi complessivi e quello dei i contenuti digitali e della pubblicità on line (volume d’affari totale di quasi 7 miliardi di euro). In forte crescita, inoltre, la domanda delle tecnologie che valorizzano web e contenuti: +92% smart tv, +125% tablet, ed esplosione della domanda di e-reader (+719%).
Il mercato del cloud computing è un altro segmento in cui si riscontra una crescita sostenuta (+34,6%, per un valore complessivo di 175 milioni di euro).
La crescita dei segmenti digitali emergenti non riesce a compensare, però, il declino di quelli più “tradizionali” e strutturali; avendo ancora un basso valore complessivo di mercato.
“I segmenti emergenti della domanda digitale hanno un valore di mercato ancora troppo basso, affinché la loro crescita, se pur molto vivace, possa compensare il calo delle componenti strutturali dell’ICT – ha precisato il presidente di Assinform, Paolo Angelucci – Tuttavia la nuova visione del mercato ICT ha importanti implicazioni di politica industriale per le imprese del settore che devono adottare i loro modelli di business e innovare l’offerta, così come deve avere un peso significativo nella progettualità delle misure per la crescita e lo sviluppo. Se le spinte verso l’economia digitale che emergono da più parti non saranno più ignorate, ma anzi valorizzate come opportunità strategica, il settore ICT saprà farà la sua parte e dare un contributo determinante per la modernizzazione e la crescita del Paese”.
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