Seagate e l’evoluzione nel mondo degli Hard Disk

Mark Re, Vice Presidente di Seagate, ha annunciato in un’intervista a Wired che la società è intenzionata a sviluppare ed utilizzare nei prossimi anni una tecnologia che permetterà di potenziare notevolmente la capacità degli Hard Disk, portando la classica unità da 3.5 pollici ad ospitare, dai 3 odierni, fino a 60 Terabytes di informazioni.

Un passo importante, visto il sempre crescente bisogno di spazio per i dati, soprattutto in ottica “cloud” (basti pensare che Facebook ospita 100 petabytes sui server solo per foto e video degli utenti), che renderebbe possibile concentrare nello spazio di un pollice quadrato fino a mille miliardi di bits.

La tecnologia utilizzata in realtà non è un’innovazione che lascerebbe parlare di “rivoluzione”, come dice lo stesso Re, ma la riscoperta di un processo messo a punto già sei anni fa: l’heat-assisted magnetic recording (HAMR), sistema che grazie ad un laser precisissimo scrive su un supporto d’acciaio, surriscaldandolo di 650 gradi kelvin in un solo nanosecondo, riducendo l’interferenza magnetica con i dati vicini e permettendo così di aumentare la densità di informazioni registrate rispetto al sistema attualmente usato, il perpendicular magnetic recording (PMR), in cui una eccessiva vicinanza delle tracce crea tale problema.

Mark Re sostiene che le prime componenti utilizzanti questo particolare sistema verranno immesse sul mercato nell’arco di una decade, dopo che saranno migliorate e sviluppate le varie singole parti che prendono parte al processo, che potrà essere ulteriormente potenziato, portando la densità di dati a livelli mai visti prima, anche fino a 10 tera per pollice quadrato.

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