Internet bene comune è il nome del movimento nato oggi a Firenze da un’idea di Fondazione Sistema Toscana. L’obiettivo è sensibilizzare cittadini, amministratori, imprese e istituzioni sull’importanza della Rete e far sì che – come è avvenuto per il movimento Acqua Bene Comune – ogni comune, provincia, regione, possa approvare un documento che sancisca il diritto ad Internet.
L’iniziativa Internet bene comune è supportata da una campagna di sensibilizzazione che mira a raccogliere in Rete le testimonianze e il punto di vista degli utenti per dare vita ad un manifesto condiviso. Tutti possono partecipare spiegando su Facebook, Twitter e You Tube in pochi caratteri “Perché Internet è un bene comune”.
Per il presidente della regione Toscana Enrico Rossi, tra i primi ad aver aderito al manifesto: “’L’evoluzione di Internet consente di promuovere la partecipazione e il dibattito politico, esercitare in modo ampio la libertà di espressione, sviluppare attività commerciali, acquisire competenze e diffondere la conoscenza. Internet è a tutti gli effetti sinonimo di sviluppo economico e lavoro, sostenibilità e trasparenza”.
La tecnologia deve essere una priorità sulla quale investire secondo Rossi, che assicura il ruolo da protagonista della regione Toscana. “Da quest’anno fino al 2020 destineremo risorse per 60 milioni di euro per la banda larga a 30 megabit”, promette Rossi. Il passo successivo sarà quello di “inserire il concetto di Internet bene comune nello Statuto della Regione”.
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