Droni commerciali, i rischi per la privacy arrivano dall’alto

I legislatori delle varie nazioni dovranno presto affrontare nuovi problemi legati ai temi della tutela della privacy, in seguito alla produzione in massa e l’utilizzo di aerei senza pilota che verranno impiegati per usi commerciali.

Per ora i cittadini europei sono maggiormente protetti su questo versante rispetto agli abitanti degli  Stati Uniti, Paese che vede già i primi droni di questo tipo operare all’interno dello spazio aereo nazionale.

Gli organi giuridici europei dovranno presto redigere leggi apposite per regolamentare l’uso di droni con  finalità commerciali da parte delle aziende, e gli operatori di sistemi aerei senza pilota (UAS), più comunemente noti come droni, dovrebbe prendere sul serio le questioni legate alla privacy, secondo l’avvocato Peter Lee, intervenuto ad un convegno su questo tema tenutosi presso la  Eindhoven University of Technology.

 “Si tratta di un settore relativamente nuovo”, in cui questi apparecchi sono in grado di “muoversi in silenzio e volare in quota, il che li rende praticamente invisibili, permette loro di librarsi sopra le case e poter vedere fin dentro le finestre”.

Le aziende produttrici di tali droni, dotati di macchina fotografica, devono tenere in forte considerazione le leggi sulla protezione della privacy e dei dati vigenti nei vari paesi, e fissare una propria “privacy agenda” al riguardo, promuovendo al contempo attività di lobbying presentando proposte presso gli organismi interessati.

Se il problema non viene affrontato correttamente, il cammino per la diffusione e sviluppo dell’industria del drone in Europa potrebbe subire forti ritardi ed ostacoli.

Questi velivoli raggiungono una quota molto bassa, volando ad un massimo di poche centinaia di metri, altitudine che  permette di riconoscere i volti delle persone fotografate. Ciò significa che le imprese dovranno ottenere un permesso speciale dalle autorità, in alternativa al consenso del trattamento della propria immagine rilasciato dai singoli individui, se vogliono elaborare le immagini e pubblicarle.

Tale processo potrà essere reso possibile in futuro esclusivamente con un intervento legislativo mirato: sempre Lee sottolinea come “le immagini sono considerate dati personali nel Regno Unito, e lo sono, in generale, nella maggior parte dei paesi europei”. 

“In Europa c’è una chiara legge sulla privacy, mentre negli Stati Uniti esistono vuoti normativi riguardo a questa tematica”, ha detto Lee. E’ per lo stesso motivo che sono sorte diverse cause legali nel vecchio continente contro Google Street View, incentrate sui problemi di riservatezza del servizio. Ad esempio, nella Repubblica Ceca,un tribunale ha stabilito che il sistema di fotocamere montato sulle speciali vetture di Google deve essere abbassato di 30 centimetri rispetto allo standard usuale, impedendo così all’obiettivo di guardare oltre le siepi dei giardini e sbirciare attraverso le finestre delle case private. “E se Google è stata costretta ad abbassare le telecamere di Street View 30 centimetri nella Repubblica Ceca, questo precedente giuridico potrebbe essere un enorme problema per sistemi UAS”, ha concluso Lee.

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