Niente regali alle TV, le frequenze andranno all’asta

Il tanto contestato “beauty contest” per l’assegnazione delle frequenze digitali viene annullato dal Consiglio dei Ministri. Il governo, dopo numerose titubanze, ha infatti, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, approvato un emendamento parlamentare al decreto di semplificazione fiscale per la revoca dell’anomala procedura di assegnazione dei multiplex.

L’emendamento arriva in prossimità del 20 Aprile, data in cui scade la sospensione della procedura decisa con un provvedimento ministeriale, già contestato da Mediaset ed Europa 7 presso il Tribunale Amministrativo del Lazio. La decisione del Consiglio dei Ministri permetterà di valorizzare economicamente una risorsa preziosa e limitata come le frequenze di trasmissione e mira al consolidamento dell’industria televisiva e allo sviluppo del comparto TLC.

Il beauty contest avrebbe regalato gratuitamente le frequenze digitali ai broadcaster, ora il governo vuole  procedere tramite un’asta, che secondo Mediobanca potrebbe fruttare allo stato circa un miliardo e 200 milioni. La relazione tecnica all’emendamento non si sbilancia altrettanto e parla genericamente di “acquisizione di un introito per il pubblico erario al momento non compiutamente quantificabile e comunque molto rilevante”.

Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblicherà il bando per l’asta entro 120 giorni, basandosi sulle regole stabilite dall’Agcom e sentito il parere della Commissione Europea.

Come già annunciato dal Ministro Passera, nei giorni scorsi l’ “asta sarà fatta di pacchetti di frequenze con durate verosimilmente diverse“. La suddivisione in lotti di frequenze permetterà una valorizzazione e uno sfruttamento maggiore dello spettro radio e favorirà l’adozione delle tecnologie più all’avanguardia.

La durata diversa dipende fortemente dalla decisione  presa a livello globale, alla Conferenza mondiale di Ginevra di Febbraio, di dedicare la banda a 700 Mhz al broadband mobile entro il 2015. Secondo le ipotesi i multiplex operanti in questa banda di frequenza dovrebbero essere quindi assegnati per 3 anni, mentre i restanti, più prettamente televisivi, potrebbero essere assegnati per un periodo più lungo.

Sono, però, proprio i multiplex compresi nei 700 Mhz i più contesi e i più preziosi, proprio per la crescente centralità del broadband mobile nei consumi quotidiani e nei futuri profitti economici delle società.

L’emendamento ha ricevuto l’OK della Commissione finanza con il voto contrario del PDL, che si aspettava modifiche a suo favore sul tetto di multiplex consentito, e di Grande Sud. L’IDV si è astenuto.

Il PDL non gradisce il tetto (“cap”) al numero di multiplex consentito (in tutto 5). L’ex ministro allo Sviluppo Paolo Romani dichiara che si tratta di un “fatto gravissimo, un grande pasticcio” e che il testo consegnato è diverso “da quanto concordato“. “In Europa una gara economica sulle frequenze non si è mai vista. Il beauty contest non era un regalo: imponeva a chi si vedeva assegnare le frequenze di fare degli investimenti molto onerosi. Al punto che uno dei concorrenti, Sky, si è ritirato perché non li ha trovati convenienti”. L’emendamento, per Romani, “così com’è congegnato non consentirà a Rai e Mediaset di partecipare alla gara“.

I mercati finanziari, al contraio del PDL, sembrano ritenere l’emendamento non tanto negativo per Mediaset. Il titolo di Mediaset, da giorni ai minimi storici, sale infatti del 4,31%. Gli analisti ritengono che le ipotesi in grado di danneggiare maggiormente Mediaset siano state neutralizzate.

Di Pietro e l’IDV sembrano pensarla in modo simile. Motivando la decisione di astenersi, il leader del movimento ha parlato di “gioco delle tre carte” da parte del Governo. “Da una parte ha presentato e fatto approvare un emendamento che stabilisce il superamento del beauty contest, dall’altra sembra aver già pronto un decreto legislativo che va in tutt’altra direzione.” Di Pietro chiede chiarezza sottolineando che “il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea n. 140/2009, discusso il 6 aprile scorso dal Consiglio dei Ministri, consentirebbe, secondo anticipazioni del testo, a Rai e Mediaset di ottenere la trasformazione delle frequenze loro assegnate per i videofonini, in frequenze utilizzabili per la televisione digitale terrestre. Se ciò fosse vero Rai e Mediaset otterrebbero per altra via le frequenze che avevano cercato di avere gratis con il beauty contest di cui oggi si propone l’annullamento.”

L’emendamento incassa, in ogni caso, l’approvazione dell’Europa; ponendo le basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria aperta da tempo contro l’Italia. “La Commissione accoglie favorevolmente l’annuncio del governo italiano in merito all’effettuazione di un’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive digitali – ha dichiarato Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione e commissario per la concorrenza in Europa -. Questa nuova proposta dovrebbe contribuire a un uso efficiente dello spettro e allo stesso tempo promuovere la concorrenza nel mercato italiano della diffusione televisiva, in virtù del trattamento preferenziale riservato ai nuovi entranti. Nell’ambito della procedura d’infrazione avviata nel 2006, la Commissione collaborerà con le autorità italiane per definire i dettagli dell’asta, in modo che siano pienamente superati i problemi derivanti dalle precedenti assegnazioni di frequenze televisive digitali“.

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1 COMMENT

  1. L’approvazione dell’emendamento da parte del PD non è sospetto, perché scontato essendo comunque anti B.
    L’approvazione da parte della Camusso è la solita ingerenza di chi invece di occuparsi della tutela dei lavoratori ,si preoccupa solo di prepararsi una seggiolona in parlamento nelle file di rifondazione comunista.

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