Reuters: testate di informazione digitali, la sopravvivenza è già un successo

Le testate di informazione digitali navigano in acque burrascose. La sopravvivenza è già un successo, secondo un recente studio del  Reuters Institute for Journalism dall’eloquente titolo “Survival is Success: Journalistic Online Start-Ups in Western Europe”.

Lo studio ha analizzato i risultati economici di 9 startup digitali in 3 paesi europei (Germania, Francia e Italia), riscontrando che solo due di queste avevano raggiunto il pareggio di bilancio (break-even point).

Tutte le altre testate, tra cui figurano le Italiane Lettera43, Il Post e Linkiesta, sono ancora in rosso.

L’analisi dei risultati economici e dei modelli di business suggerisce che la competizione diretta con le edizione online dei news media “tradizionali” non paga e non è efficace, come nota l’Osservatorio europeo di giornalismo. La strategia più efficace per i nuovi concorrenti esclusivamente digitali è quella della differenziazione. Mediapart, uno delle due startup in pareggio, ad esempio, è riuscita ad ottenere i buoni risultati economici e a ritagliarsi una nicchia di mercato grazie ad una strategia ben precisata basata sulla produzione di contenuti di giornalismo investigativo di qualità, precedentemente praticamente assenti nel panorama francese. Mediapart, in sostanza, ha scelto una nicchia di mercato non coperta da altri media e l’ha monetizzata attraverso un paywall, ma offrendo abbonamenti a costi molto contenuti.

Le sfide principali che le nuove aziende esclusivamente digitali devono affrontare, secondo il rapporto, sono due: un mercato dominato dalle edizioni online delle maggiori testate tradizionali, grazie al valore del brand e alla possibilità di investire; e la concentrazione degli introiti pubblicitari che penalizza le realtà minori.

Nicola Bruno, coautore dello studio, ritiene necessario per le startup europee guardare aldilà dei modelli di business sperimentati negli USA da realtà di successo come l’Huffington Post o Politico. “Infatti, nonostante questi modelli funzionino in mercati molto ampi, quale quello USA, non necessariamente, sono applicabili al contesto europeo”.

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