Tablet e smartphone: le nuove frontiere del giornalismo

I cambiamenti del giornalismo legati alla sempre maggior diffusione di smartphone e tablet sono stati al centro di un incontro svoltosi in occasione del Festival di Giornalismo di Perugia, al quale hanno partecipato il direttore dell’ANSA Luigi Contu, l’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, il direttore de La7 Paolo Ruffini. Presenti anche Thomas Richter, head port. management di Samsung, e Claudia Vago, social media curator.

Al termine dell’evento sono stati premiati i vincitori del concorso ‘You the mobile journalist’, organizzato da Tim, dedicato a foto e video inviati dagli utenti. “Una grande trasformazione è in atto – ha spiegato Contu aprendo il dibattito -, ma è una trasformazione che sarebbe stupido pensare di fermare. Dobbiamo gestirla, verificando che i segnali che arrivano dal mondo dei social media siano credibili. Questo complica in qualche modo il nostro mestiere, ma offre anche nuove opportunità“.

In un altro workshop organizzato nel pomeriggio il direttore dell’ANSA ha presentato, insieme al fotografo Ettore Ferrari e al consulente immagine Mauro Vallinotto, le nuove iniziative dell’agenzia in particolare sul fronte dei video e delle immagini, rivolte non solo a telefonini e tablet, ma anche al mondo di Facebook e di Twitter. “Stiamo costruendo piattaforme tecnologiche con due caratteristiche – ha affermato invece Patuano -. La prima è rappresentata dalle loro alte performance. Gli investimenti sono considerevoli, solo per l’Italia si parla di 2 miliardi di euro. L’altra è che non solo la voce corre su queste reti, ma anche anche il multimediale. Tim quest’anno venderà 3 milioni di smartphone e molti utenti usano internet. Ciò rende indispensabile avere un braccio mobile del giornalismo“.

Il nostro nuovo smartphone – ha annunciato Richter – avrà il più rapido processore al mondo, che prima veniva usato solo per i pc. È un mondo in rapida espansione. Tutti i mezzi che produciamo, tv compresa, saranno connessi tra di loro per aver un accesso diretto e immediato ai contenuti”. “I nuovi media stanno cambiando il modo in cui la tv viene vissuta – è stato il commento di Ruffini -, ma non penso che la tv generalista morirà, perchè non cambierà la voglia di sentirsi parte di una moltitudine, di partecipare a eventi condivisi“. Secondo Vago “i nuovi media non distruggeranno i vecchi, ci sarà un’integrazione. Nuove professionalità come il social media curator stanno nascendo“.


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