Caltagirone: dubbi sul futuro dei quotidiani, pubblicità in calo e conti in rosso

Nel primo trimestre del 2012 Caltagirone Editore ha registrato ricavi in calo a 51,7 milioni di euro rispetto ai 55,1 milioni nel primo trimestre 2011 e un margine operativo lordo negativo per 3,1 milioni, era positivo per 1,9 milioni l’analogo periodo dell’anno precedente. Il risultato ante imposte del gruppo è negativo per 3,9 milioni di euro.

Il gruppo editoriale spiega che la flessione del 6,2% del fatturato è effetto della contrazione dei ricavi diffusionali per il 2,8% e soprattutto dei ricavi pubblicitari, in calo del -9%. Proprio la flessione della raccolta pubblicitaria continuerà a pesare sui conti di Caltagirone Editore anche nel primo trimestre dopo un 2011 negativo.

Lo ha detto Francesco Gaetano Caltagirone presiedendo l’assemblea dei soci a cui ha presentato un quadro senza luci per i prossimi mesi e ricevendo qualche, inedita, critica nella gestione di un esercizio di crisi. “L’andamento della pubblicità nel primo trimestre è in calo, anche se minore. Ma la tendenza non si è ancora invertita, il fondo non è stato toccato nel primo trimestre“, ha detto poi a margine dell’assemblea.

La situazione è preoccupante perché non vediamo per il momento segni di inversione, non ci aspettiamo, allo stato per il presente esercizio, dei recuperi. Stiamo continuando a tagliare i costi ed è dell’altro ieri un accordo per una ulteriore riduzione dei giornalisti del Messaggero“, ha detto il presidente della società che edita oltre al Messaggero anche altri quotidiani.

Caltagirone si chiede allora se, con un andamento pubblicitario strutturalmente così ridimensionato, alla fine non si dovrà ripensare il prodotto quotidiano così come è oggi, magari tornando al passato quando Il Messaggero – ricorda Caltagirone – aveva 16 pagine (rispetto alle circa 50 attuali).

Forse oggi questo tipo di prodotto non è più sostenibile” ha concluso Caltagirone riferendosi al quotidiano tradizionale così come lo conosciamo, un prodotto che, alla luce della rivoluzione introdotta dal web, andrà ripensato in un prossimo futuro.

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