Una corte americana, in seguito all’appello di un’associazione americana per la tutela della privacy online che ha esposto le sue preoccupazioni su una presunta intesa tra i servizi segreti Usa e Google, ha stabilito che l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense (NSA) non è obbligata a rivelare eventuali accordi o legami con il colosso di Mountain View.
L’organizzazione no-profit, chiamata Electronic Privacy Information Center, aveva chiesto ai giudici di imporre alla NSA di rendere noti i propri legami con Google, che risalirebbero al gennaio 2010, periodo in cui vennero violati gli account di posta elettronica Gmail sui server cinesi di numerosi giornalisti e attivisti per i diritti umani.
L’attacco, che secondo molti esperti era stato portato a termine da hacker collegati al governo cinese, determinò una vera e propria crisi diplomatica tra Washington e Pechino, e secondo i media Usa, al fine di proteggere i propri server, Google si era rivolta a tale agenzia, che opera insieme alla CIA e all’FBI per garantire la sicurezza nazionale.
Purtroppo la richiesta di ottenere trasparenza sulla vicenda lanciata dagli attivisti non potrà essere soddisfatta, in quanto la Corte d’Appello di Washington ha ribadito come l’NSA non sia tenuta per legge a confermare o smentire pratiche che si riferiscono al suo operato.
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