Bsa: la metà dei software in Italia è pirata

Il software illegale in Italia rappresenta quasi la metà dei programmi istallati (48%) e vale più di un miliardo, stando ai dati rilasciati da Bsa (Business Software Alliance), associazione che riunisce i produttori di software.

L’Italia risulta all’ottavo posto nel mondo per valore economico del software pirata. Il valore commerciale dei programmi istallati illegalmente in Italia sarebbe, infatti, pari a 1398 milioni di euro.

Il tasso di software illegale presente nel paese (48%) è leggermente diminuito (-1%) rispetto al 2010 (49%), secondo il Gobal Software Piracy Study. Si tratta di un valore, però, ancora molto alto; solo la Grecia ha un tasso maggiore in Europa (61%) e la media europea lo scorso anno è calata dal 35 al 33%. Il tasso italiano è superiore anche alla media globale, pari al 42%.

Il nostro Paese si trova ancor oggi privo di una salda normativa per la tutela della proprietà intellettuale in rete, laddove altre nazioni europee stanno già traendo positivi risultati da innovazioni regolamentari che noi da tempo chiediamo alle Istituzioni, insieme alle altre associazioni di categoria dei titolari di diritti d’autore”, commenta Matteo Mille, presidente di Bsa Italia.

La pirateria del software continua a drenare risorse all’economia legale nel mondo intero, rallentando l’innovazione nel settore IT e danneggiando l’occupazione”, aggiunge Robert Holleyman, CEO di Bsa.

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