ARM e Intel si sfidano nei loro rispettivi core business

ARM, noto produttore di processori dedicati ai dispositivi mobili, ha lanciato una vera e propria dichiarazione di guerra contro Intel, manifestandosi determinato a conquistare nei prossimi mesi un’importante quota di mercato nel settore dei personal computer e notebook, da sempre controllato dalla compagnia di Santa Clara.

Una strategia curiosa, che sembra vedere le due compagnie scambiarsi i rispettivi business, dopo che la stessa Intel ha dichiarato di voler impegnare numerose energie e risorse per entrare come protagonista all’interno del mercato dei chip dedicati a smartphone e tablet.

Ora ARM vuole “battere in casa” la rivale, e secondo le dichiarazioni del CEO Warren East, prevede di arrivare a controllare entro il 2014/2015 dal 10 al 20 per cento del mercato notebook, una quota molto più alta di quella che Intel potrebbe raggiungere, con le stesse tempistiche, nel settore dei device mobili, fortemente presidiato da ARM.

East si è dimostrato molto sicuro di questo, azzardando in una sua dichiarazione che “potrebbe essere molto difficile per Intel riuscire a rappresentare all’interno del mercato mobile qualcosa di più che non uno dei tanti produttori presenti sulla piazza”.

La strategia di ARM è quella di puntare a ridurre il prezzo finale per l’utente,  producendo chip dal costo inferiore ai 20 dollari, rispetto agli 80-200$ necessari per le componenti proposte al mercato da Intel, catturando così una domanda crescente da parte del pubblico, che richiederebbe processori più economici ed in grado di consumare minor batteria, allungando i tempi di autonomia nei notebook, anche a discapito di un’elevata potenza di calcolo, a volte ritenuta addirittura eccessiva dalla società, in relazione alle effettive modalità d’uso dei personal computer ed alle reali esigenze degli utenti.

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