Il network russo VKontakte rinvia l’IPO dopo il fiasco di Facebook

Il più popolare social network russo, VKontakte, rinvia a data da definirsi la propria quotazione in borsa dopo il fiasco dell’Ipo di Facebook.

La quotazione di Facebook ha distrutto la fiducia di molti investitori privati nei social network“, ha spiegato tramite Twitter Pavel Durov, il fondatore e presidente di Vkontakti.

L’annuncio arriva contestualmente all’accordo di cooperazione, raggiunto dopo un lungo braccio di ferro, tra Durov e Mail.ru, la società dell’oligarca russo Alisher Usmanov che controlla il 40% di VKontakte ed è, inoltre, azionista di Facebook. La partnership avrà così il controllo (52%) sul social network, che ha oltre 100 milioni di utenti in Russia e tra le popolazione di lingua russa delle ex-repubbliche socialiste sovietiche.

La quotazione fallimentare di Facebook secondo diversi analisti, potrebbe avere un effetto negativo per l’IPO di molte compagnie tecnologiche, alcune delle quali potrebbero seguire l’esempio di  VKontakte. The New York Times ritine, però, che l’effetto negativo sui mercati finanziari della quotazione di Facebook potrebbe essere più vasto.

Il fiasco della chiacchierata IPO potrebbe incrementare una tendenza già in atto da un po’ di tempo, ovvero quella del ritiro dai mercati finanziari di un numero consistente di investitori. La percentuale di statunitensi che investono nei mercati finanziari è, infatti, scesa al livello più basso mai registrato da Gallup, che ha iniziato le rilevazioni nel 1998. Il 53% degli statunitensi ha investito in borsa ad Aprile 2012 contro un picco del 67% registrato nel 2002 e il 65% che lo faceva prima della crisi finanziaria (2007).

Una seconda indagine annuale effettuata da Investment Company Institute conferma la tendenza alla fuga dai mercati finaziari. La percentuale di famiglie statunitensi che investe in titoli USA è crollata di anno in anno a partire dalla crisi finanziaria, toccando nel 2011 il 46.4% (nel 2001 era pari al 53%).

L’entusiasmo dei piccoli investitori per i mercati finanziari sembra proprio essersi spento. Gli operatori avevano sperato che l’appeal della tanto discussa IPO di Facebook l’avrebbe riacceso, ma il fallimento e la delusione delle attese ha avuto un effetto contrario a quello sperato. L’andamento negativo dell’attesissimo titolo e la poca chiarezza della procedura “hanno gettato benzina su un fuoco già acceso”, secondo Craig Ferrantino, presidente della società di consulenza finanziaria Craig James Financial Services di Melville (N.Y.) .

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