Foxconn: le condizioni di lavoro non sono cambiate

Le condizioni di lavoro nelle fabbriche dell’azienda asiatica che produce gran parte dei device Apple non sarebbero in realtà migliorate, nonostante la forte attenzione internazionale e i tanti annunci da parte di Foxconn di miglioramenti e cambiamenti.

Un nuovo report rilasciato dall’associazione, con base ad Hong Kong, Student & Scholars Against Corporate Misbehaviour (SACOM), realizzato grazie a diverse visite agli stabilimenti di produzione e a 170 interviste ai dipendenti, sostiene infatti che le violazioni dei diritti dei lavoratori continuano e “rimangono la norma”. Obiettivi di produzione inumani, trattamento inumano e spinte eccessive alla sottoscrizione di tagli degli stipendi sarebbero la regola nelle fabbriche di Foxconn.

Il frontline management continua ad imporre misure disciplinari umilianti ai lavoratori”. Il rapporto afferma chiaramente che Apple e Foxconn non hanno inaugurato un nuovo corso e che, nonostante l’incremento della paga base, il salario complessivo dei dipendenti è diminuito, a causa del taglio degli straordinari.

Una seconda associazione conferma l’inesistenza di reali cambiamenti. “Non ho visto nessuna reale prova di nessun significativo cambiamento” ha confermato, infatti, Geoffrey Crothall di China Labour Bulletin, un’altra associazione attiva nel settore. “Al momento stanno solo armeggiando sulla superfice e facendo  acrobazie per le pubbliche relazioni… Non credo che ci sia una soluzione a breve termine alla situazione Foxconn.”

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