Boom di smartphone di fascia bassa in Cina

Gli smartphone si stanno diffondendo in maniera sempre più veloce all’interno dei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Cina, dove si stanno raggiungendo livelli di penetrazione record per questi device. Alla base del grande successo il lancio sul mercato di prodotti di fascia bassa a prezzi estremamente contenuti, che permettono ad enormi fette di pubblico locale l’accesso a questo bene di consumo.

Le strategie che mirano all’abbattimento dei prezzi al di sotto della soglia dei 160 dollari, portate avanti da alcune compagnie locali come Lenovo, ZTE Corp e Huawei Technologies, stanno facendo esplodere la “smartphone mania” all’interno del mercato asiatico, ed a beneficiare di questo aumento esponenziale nella domanda del pubblico non sono solo i produttori di device, ma tutta la filiera che sviluppa le componenti necessarie, ed in particolare i principali chip maker.

Aziende come Qualcomm e Broadcom Corp stanno ottenendo eccezionali riscontri economici dal boom di richieste per processori dedicati ai dispositivi mobili, svuotando i magazzini dalle scorte di chip che, seppur tecnologicamente superati, offrono prestazioni sufficienti ai device di fascia bassa che stanno invadendo il mercato cinese.

“E’ un’ottima strategia quella di puntare alla fascia sotto i 160 dollari, perché pensiamo ci sia ancora un grande bacino di utenti che non ha ancora avuto il primo smartphone” ha dichiarato TZ Chuang, analista presso la sede di Pechino della società di ricerca IDC. “Questi telefoni saranno i primi  per queste persone, non interessate a prestazioni eccellenti, e che potranno successivamente pensare ad un upgrade”.

La percentuale di vendita degli smartphone di fascia bassa in Cina è cresciuta del 21% nel primo trimestre dell’anno, e del 12 per cento rispetto all’anno precedente.

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