I fondatori di Napster lanciano un’app Facebook per la videochat

I fondatori di Napster, Sean Parker e Shawn Fanning, dopo aver rivoluzionato l’industria musicale, provano a trasformare il mondo delle videochiamate e delle video chat, integrando in un’unica soluzione, le caratteristiche di entrambe.

Parker e Fanning, durante un party svoltosi a New York qualche giorno fa, hanno presentato Airtime, un’applicazione Facebook che permette la videochat con i propri contatti ma anche con persone sconosciute che condividono i propri interessi. Il concetto alla base dell’app unisce Skype, Facebook e programmi come Chatroulette, che permettono di chattare con sconosciuti presi a caso tra gli utilizzatori del programma. La differenza principale, rispetto ad altri servizi che permettono di comunicare con sconosciuti, è che Airtime sceglie gli interlocutori non in base alla fortuna, ma all’analisi del profilo Facebook dell’utilizzatore. Si può quindi scegliere di incontrare qualcuno che condivida il proprio luogo di origine, le proprie passioni, o con cui si hanno amici in comune. “Airtime è un servizio che fa di tutto per aiutare l’utilizzatore a trovare persone che potrebbe voler conoscere – ha spiegato Fanning – ma con cui non entrerebbe mai in contatto nel mondo reale“. Filtri per evitare l’utilizzo da parte di malintenzionati sono, inoltre, in fase di sviluppo.

L’applicazione dei fondatori di Napster si unisce ad una piccola schiera di nuovi servizi che sta cercando di recuperare lo spirito iniziale del web. Le chat dei primi anni della rete erano focalizzate su conversazioni con sconosciuti incontrati per caso. I social network, come Facebook, e l’evoluzione delle abitudini hanno portato gli utenti della rete a comunicare principalmente con le reti relazionali preesistenti.

Airtime prova a mettere insieme lo spirito di scoperta casuale dei primi anni del web, ma scoperta che si fa più raffinata grazie all’analisi dei dati dell’utente, e le tendenze più recenti di utilizzo. Inoltre, si inserisce in un trend di crescente utilizzo da parte soprattutto degli adolescenti delle videochat, in USA sono comuni per il 40% dei ragazzi.

Parker ha dichiarato di trovare, infatti, l’esperienza sociale del web attuale noiosa e di voler “provare a riportare sorpresa e serendipity nella rete“. Caratteristiche che erano “sicuramente lì nei primi giorni, ma ora sono scomparse.” Le interazioni online sarbbero, per il vulcanico imprenditore, troppo costrette dai social graph.

Il debutto non è stato, però, dei migliori visto che per problemi tecnici dell’app, il party è iniziato con un’ora di ritardo.

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