L’Agenzia per l’Italia Digitale: per Confindustria Digitale risparmieremo 36miliardi

All’interno dei numerosi punti che compongono il Decreto sviluppo all’esame del Consiglio dei Ministri, compare anche l’atto di nascita della Agenzia per l’Italia Digitale. A volerla nella bozza di decreto è stato soprattutto il Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera: con l’intento, evidentemente condiviso, di integrare sotto un’unica struttura tutto ciò che concerne la strategia d’innovazione digitale italiana.

Secondo quanto previsto nel testo del decreto, L’Agenzia per l’Italia Digitale sarà fortemente integrata con i vertici dell’esecutivo. Sarà infatti sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio, dei Ministri allo Sviluppo Economico e del MIUR.

Il suo Direttore generale verrà scelto dal Premier e resterà in carica tre anni; inoltre l’Agenzia avocherà a se tutte le attività finora gestite da DigitPA, e dall’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione che verranno soppresse. Il suo compito primario sarà quello di mettere in atto i contenuti della nascente Agenda Digitale: è dunque il passo naturale e successivo alla chiusura dei lavori della Cabina di regia, messa in piedi dal Governo già diversi mesi fa.

«L’istituzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale – ha commentato Stefano Parisi, Presidente di Confindustria Digitale – inserita non a caso in un provvedimento del Governo sullo sviluppo, rappresenta un passo fondamentale per realizzare una governance efficace e razionale del processo di attuazione dell’Agenda digitale nel nostro Paese».

Parisi ha anche evidenziato come ciò potrà influire su risparmio ed efficienza nella PA: «Questo provvedimento potrà avere effetti rilevanti non solo sulla crescita, ma anche nella direzione dello spending review – ha spiegato Parisi, che ha aggiunto – Abbiamo valutato che con il completo ricorso all’e-procurement per gli acquisti della Pa, con la digitalizzazione end to end delle procedure pubbliche, e con il recupero dell’evasione fiscale grazie all’interconnessione delle banche dati e dei misuratori fiscali, si potrebbero ottenere, a regime, risparmi dell’ordine dei 36 miliardi di euro».

E’ un giudizio altamente positivo, dunque, quello di Confindustria Digitale sulle recenti scelte del Governo, che ha ben chiaro secondo il Presidente Parisi il ruolo che l’economia digitale può avere nello sviluppo del Paese. «In questa chiave  – ha tenuto a sottolineare Parisi – la Federazione è fortemente impegnata a collaborare  con proposte e iniziative sulla crescita con la Cabina di regia  e le istituzioni locali».

Fra i compiti che l’Agenzia per l’Italia Digitale avrà, c’è quello dell’efficientamento della PA, che avverrà in sintonia con la Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione. L’Agenzia si occuperà anche di monitorare l’attuazione dei piani di ICT delle amministrazioni, e della formazione del personale in quest’ambito. Due compiti fondamentali per omogeneizzare i processi, gli standard, e i sistemi digitali nella Pubblica amministrazione; così da favorire il graduale ma definitivo switch off dei canali analogici rispetto a quelli digitali per tutte le funzionalità della PA e dei servizi.

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