Cardani: Italia in ritardo, è necessario “pensare digitale”

Il presidente designato dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha fatto il punto sulla situazione TLC e media in Italia e sull’Agenda Digitale, durante un’audizione perso la  IX Commissione (Trasporti e Tlc) della Camera.

L’Italia deve, secondo Cardani, trovare una propria strategia di digitalizzazione, in grado di permettere al paese di recuperare “il tempo e il terreno perduti rispetto ai competitor europei – e aggiungeL’Italia è molto in ritardo sui partner europei e sui concorrenti diretti. Occorre colmare questo divario in un periodo in cui serve attenzione alla redditività degli investimenti“.

Il nostro Paese è indietro sull’uso di Internet – prosegue ancora Cardani alla Commissione – Lo utilizza poco più del 50% della popolazione contro il 70% della media europea. Siamo indietro anche sull’uso dell’e-government e della banda larga. Occorre trovare una strada che ci permetta di recuperare le posizioni perdute“. È necessario a questo fine  un cambiamento culturale, in particolare da parte del sistema produttivo che deve “pensare digitale”. Sempre secondo il presidente designato, è altrettanto necessaria è una “forte cooperazione” tra l’Agcom, l’Antitrust, il governo e il parlamento al fine di “favorire il cambiamento“. La sua filosofia d’azione Cardani la sintetizza così: “La norma deve favorire e rendere possibile il cambiamento, il regolatore deve far si che avvenga nel modo più efficiente possibile

Cardani ha sottolineato più volte il ruolo centrale e determinante di Internet e delle Tlc nel determinare la competitività del paese. In particolare, secondo il neo presidente, lo sviluppo delle reti NGN a banda ultra larga “avrebbe un effetto rilevante sulla produttività delle imprese italiane mentre l’incremento del Pil, tra effetti diretti e indiretti, sarebbe tra l’1 e 2%.” Ma Cardani ammette anche che in Italia esistono ostacoli specifici all’implementazione delle reti di nuova generazione. “Ci sono ostacoli maggiori che in altri Paesi, come il fatto che il 53% dei cittadini vive in centri con meno di 30mila abitanti, cosa che rende la creazione della rete ad alta velocità più complessa e contemporaneamente rende anche più importante il tema dell’inclusione e dell’uguaglianza sociale“.

Cardani, rispondendo ad una domanda di Paolo Gentiloni (Pd), ha poi parlato del regolamento per l’asta delle frequenze tv, necessario dopo la decisione del Governo di sospendere l’assegnazione tramite beauty contest. Non si è però sbilanciato, affermando solamente che “i tempi sono drammaticamente stretti” e rifiutandosi di scendere nei dettagli. “Non io solo, ma l’intero Consiglio se ne occuperà al meglio”.

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