Cybercrime in UE: cresce la consapevolezza degli utenti, ma non frena l’e-commerce

Il cyber crimine preoccupa la stragrande maggioranza dei cittadini europei, il 74% ritiene che il rischio di cadere vittime di frodi e truffe sia cresciuto negli ultimi anni. Il 12% degli utenti dichiara inoltre, di essere già stato vittima di frodi informatiche, mentre l’8% avrebbe subito il furto della propria identità.

Un’indagine di Eurobarometro offre un interessante quadro dell’utilizzo della rete da parte degli europei, e soprattutto delle paure legate alla tutela dei dati personali e alla criminalità informatica.

La consapevolezza dei rischi è in aumento e gli utenti (84%) evitano così di fornire informazioni personali online, anche perché si fidano poco di come le aziende e le amministrazioni pubbliche gestiscono i dati personali (rispettivamente 72% e 66% degli utenti sono preoccupati delle modalità di gestione).

I rischi percepiti maggiormente riguardano: il furto d’identità (61%), la potenziale scoperta involontaria di materiale pedopornografico 51%), le frodi informatiche (49%), le truffe via email (48%), l’impossibilità di accedere ad un servizio per via di attacchi informatici (43%) e infine, il rischio di imbattersi in materiali contenenti incitazione all’odio raziale o religioso.

Nonostante i timori, più della metà (53%) degli europei utilizza internet quotidianamente, e lo fa in maniera sempre più complessa e multifunzionale.

I rischi percepiti, ad esempio, non inibiscono il forte uso dell’e-commerce (53%) e dei social media (52%), né rallentano la diffusione di servizi bancari tramite rete (48%). Ciò a fronte di un 29% di utenti, che non si ritiene abbastanza abile per utilizzare servizi bancari digitali o effettuare acquisti online.

I preoccupati cittadini europei inoltre, non fanno seguire alla conoscenza dei rischi, (che curiosamente nel 59% dei casi deriva dalla visione di contenuti televisivi) molte azioni concrete. Il 53% degli utenti non ha, ad esempio, cambiato nessuna password durante l’ultimo anno. Forte anche la percentuale di persone che non ha istallato nessun antivirus (49%), mentre è bassa quella delle persone che dichiarano esplicitamente di utilizzare password diverse per i differenti siti (25%).

Cecilia Malmstroem, Commissario europeo per gli Affari interni, ha commentato lo studio dicendosi colpita dal “fatto che solo il 50% degli europei prenda misure efficaci per proteggersi dalla cybercriminalità“.

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