La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera ha adottato un testo base bipartisan per l’Agenda Digitale. Il testo è una sintesi delle proposte di legge presentate da Pd-Udc e dal Pdl ed integra, inoltre, alcune risoluzioni della Lega in merito alla banda larga.
Il testo sui “servizi elettronici e digitali” contiene diversi importanti iniziative, tra cui: incentivi alla domanda “di servizi digitali”, digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, agevolazioni per progetti infrastrutturali, disposizioni per favorire l’utilizzo della rete da parte delle famiglie a basso reddito, e sostegno alle startup e all’innovazione.
Il testo prevede che il Governo debba presentare, entro il 30 aprile di ogni anno, un disegno di legge per incentivare e favorire lo sviluppo dei servizi digitali, che dovrà rimuovere gli ostacoli amministrativi e legislativi a innovazione e sviluppo e promuovere la creazione di servizi digitali in tutta la pubblica amministrazione.
Lo sviluppo delle infrastrutture verrà favorito tramite l’esenzione dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, in caso di occupazione del suolo e del sottosuolo con reti e con impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica. La rete infrastrutturale in fibra ottica dovrà essere, inoltre, registrata dai Comuni in un apposito Catasto, in modo da favorire una più puntuale conoscenza dell’esistente e razionalizzazione delle reti.
Sono previsti anche incentivi per ridurre il digital divide. Le famiglie, con un reddito inferiore ai 20mila euro e un minore che abbia compiuto i 14 anni, riceveranno nel 2013 un contributo una tantum di 100 euro per l’acquisto di un PC o di un tablet, se rottameranno un vecchio device; e un contributo di 50 euro per l’acquisto di una Internet Key.
Il sostegno all’innovazione e alle startup “innovative” arriverà invece tramite il nuovo Fondo per l’Italia. “..al fine di promuovere il finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali con elevato contenuto di innovazione – recita il testo approvato – è istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo per l’Italia, destinato all’assunzione di quote di fondi di investimento mobiliare di tipo chiuso e investment company”.
Il nuovo Fondo per l’Italia avrà in dotazione di 30 milioni di euro per il 2013, 40 milioni per il 2014 e 50 milioni per il 2015. Le società che potranno accedere ai fondi, oltre a dover avere la propria sede operativa in Italia e a non avere alle spalle più di 5 anni di attività, non dovranno generare un fatturato superiore ai 50 milioni di euro. Potranno usufruire dei fondi, per una quota non superiore al 50% del capitale complessivo dell’azienda, se si tratta di soggetti che operano principalmente nei campi del venture capital, dell’early stage capital e del capitale di espansione. La quota sale al 75% nel caso di fondi per incubatori privati o di micro-seed.
Sono previste, inoltre, altre iniziative a sostegno delle startup che comprendono sgravi fiscali e semplificazione burocratica.
Il testo prevede anche programmi di alfabetizzazione informatica e ai nuovi media, deidicate principalmente alle categorie a rischio di esclusione; ed una campagna istituzionale per la promozione delle potenzialità dell’economia digitale.
Gli emendamenti al testo attuale potranno essere presentati fino al 16 luglio e l’approvazione definitiva sarà data stessa commissione in sede legislativa.
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