L’Europa spinge per nuovi provvedimenti sulla musica digitale

La Commissione europea intende varare un nuovo pacchetto di provvedimenti a sostegno del mercato della musica digitale, regolando le metodologie utilizzate dalle agenzie che raccolgono royalties per conto dei detentori di copyright.

Una manovra fortemente voluta da Michel Barnier, Commissario del mercato interno, che ha proposto un disegno di legge volto a risolvere i problemi in questo particolare settore. Problemi espressi soprattutto dalle oltre 250 società che vi operano all’interno dell’Unione europea.

“Le autorità che gestiscono le royalties hanno bisogno di modernizzare le loro operazioni per far fronte alle sfide di una rapida evoluzione dell’economia digitale”, ha sottolineato la Commissione in una nota ufficiale: “uno dei problemi di fondo è l’insufficiente trasparenza e controllo nel modo in cui vengono gestiti i diritti d’autore”.

Ad oggi è disponibile un solo servizio che distribuisce musica digitale legalmente in tutti i 27  Stati membri dell’UE, ed è rappresentato dall’iTunes Store di Apple. Questa mancanza di piattaforme unificate in tutta la regione, determina una percentuale di vendite digitali pari al solo 19% del fatturato totale dell’industria discografica in Europa. Mentre il digitale negli USA, determina la metà delle entrate totali, con una percentuale che sale al 49%.

Secondo la Commissione, tale ritardo è dovuto al sistema di gestione dei diritti d’autore: “meno della metà dell’importo totale riscosso per le royalties viene distribuito entro un anno, ed addirittura il 10% giunge a destinazione dopo tre anni dalla raccolta”. Inoltre, molto spesso chi gestisce questo denaro lo utilizza per investimenti ad alto rischio:  in Italia nel 2008 sono andati perduti 35 milioni di euro provenienti dalle royalties a causa del fallimento di Lehman Brothers.

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