Tex Willer (Italianshare) in carcere – Kim Dotcom disposto a raggiungere gli USA

L’ecosistema della pirateria digitale è in fermento al di là dell’Atlantico per l’inusuale proposta del fondatore di Megaupload, mentre in Italia finisce in carcere il gestore di Italianshare.

Tex Willer“, 49enne di Agropoli fondatore di Italianshare, questa volta è finito in guai molto seri e difficilmente riceverà il sostegno della rete. Le accuse infatti, non riguardano soltanto la pirateria e la violazione del copyright bensì la violazione delle leggi sulla privacy, la frode fiscale, il furto d’identità e la falsificazione di documenti.

Italianshare, il network di siti web dedicato al file-sharing (www.Italianshare.net, www.Italiansexy.net, uwp.Italiannetwork.net, musicshare.Italiannetwork.net, filmshare.Italiannetwork.net) tra i più popolari in Italia (con più di 300mila iscritti e circa 550 accessi mensili) e il suo gestore, erano già finiti al centro di un’intricata vicenda legale che aveva condotto al blocco dei siti. Alcuni dei quali successivamente resi di nuovo accessibili.

L’esperto informatico sarebbe riuscito a guadagnare oltre mezzo milione di euro, una buona parte rivendendo illegalmente i dati degli utenti a diverse aziende pubblicitarie (se ne ipotizzano 6).

Tex Willer avrebbe anche sfruttato i dati personali raccolti per creare numerose false identità al fine di attivare diverse carte di credito e ricevere i compensi nel più completo anonimato. L’attività, iniziata nel 2007, avrebbe fruttato 580 mila euro al pirata informatico; arrestato su ordine del Gip dalle fiamme gialle di Agropoli.

Un altro personaggio ha sorpreso tutti al di là dell’oceano: Kim Dotcom (all’anagrafe Kim Schmitz) fondatore di Megaupload, si è dichiarato disponibile a recarsi volontariamente negli USA per affrontare le molteplici accuse imputategli.

La dichiarazione è arrivata dopo il rinvio al 2013 dell’udienza sull’estradizione negli USA dalla Nuova Zelanda, dovuto a svariati problemi legali inerenti le modalità con cui è avvenuta l’indagine e sono state presentate le prove d’accusa.

Dotcom non ci sta ad aspettare ed ha dichiarato al NZHerald: “Ho accumulato milioni di dollari in spese legali e non ho potuto pagare un solo centesimo. Vogliono solo appendermi a prosciugare ed aspettare finché non vi sia più alcun sostegno”.

Si è anche reso disponibile a presentarsi al processo di sua spontanea volontà, ponendo alcune condizioni. Infatti, per velocizzare le cose, Dotcom si è offerto tramite Twitter di volare insieme agli altri accusati spontaneamente negli USA; a patto che gli vengano garantiti: un giusto processo e fondi per pagare le spese legali e personali.

Tra personaggi da fumetto e serie ricadute socio-economiche, la battaglia tra copyright e pirateria sembra esersi lentamente trasformata in un’epopea giudiziaria senza fine.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here