Netflix: tornano i profitti, ma restano le preoccupazioni degli investitori

Netflix ha annunciato risultati economici, per il secondo trimestre, superiori alle attese. Nonostante ciò, ieri il valore della compagnia sui mercati finanziari è crollato di circa il 16% a causa di previsioni di imminenti perdite finanziarie e dubbi sull’espansione degli abbonamenti e sugli alti costi di internazionalizzazione.

Il popolare servizio di streaming ha riportato profitti per $6 milioni (11 centesi ad azione), in decisa diminuzione rispetto ai $68 milioni ($1.26 per azione) dello stesso periodo dello scorso anno. A fronte di un fatturato passato dai 789 milioni del secondo trimestre del 2011 agli 889 milioni di dollari di quello attuale.

La società sta affrontando complicati e costosi processi di espansione internazionale e trasformazione dell’offerta che avevano causato perdite finanziarie nel primo trimestre dell’anno. E il trend non sembra destinato a cambiare nell’immediato. La società prevede infatti possibile perdite per il terzo trimestre, stimando un risultato operativo che dovrebbe aggirarsi tra i $6 milioni di perdite e gli $8 di profitti. Stesse stime presentate tre mesi fa per il trimestre ora conclusosi, a cui si aggiungono la previsioni di ulteriori perdite nel quarto trimestre dovute ai costi d’ingresso in un nuovo mercato internazionale.

Più che gli alti costi di espansione e la conseguente riduzione dei margini di profitti, a preoccupare gli investitori sono, però, i trend di penetrazione registrati dal servizio, che sta affrontando la difficile conversione da un servizio focalizzato sul noleggio di DVD ad uno incentrato sullo streaming tramite rete.

Le perdite registrate nel settore DVD, non sono ancora compensate dal successo dell’offerta in streaming. Gli abbonati streaming sono, infatti, aumentati: 530000 nuove sottoscrizioni negli USA rispetto al precedente trimestre (23.9 milioni complessive + 3.6 milioni all’estero); ma non compensano il declino delle sottoscrizioni al servizio di noleggio DVD, che ha perso 850000 clienti in tre mesi (9.24 milioni di abbonati rimanenti). I risultati sono, per di più, inferiori alle attese degli analisti; che stimavano abbonati USA complessivi per lo streaming pari a 24.3 milioni e a 3.7 milioni nei mercati internazionali.

La compagnia avverte che, nonostante la previsione di una crescita degli abbonamenti per il terzo trimestre, le Olimpiadi estive potrebbero avere un impatto negativo sulla penetrazione del servizio e sul consumo da parte delle audience. E aggiunge che questo potrebbe minare il raggiungimento dell’obiettivo annuale di 7 milioni di nuovi abbonati negli USA.

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