Asta dei brevetti Kodak: cifre troppo basse per il rilancio dell’azienda

Le offerte di apertura per l’acquisto dei brevetti messi all’asta da Eastman Kodak si sono mantenute piuttosto basse, e non rappresentano più del 10% del valore che Kodak sperava di ricevere dalle sue innovazioni nel settore delle immagini digitali.

Le offerte basse sono per la Kodak un duro colpo, poiché erano parte essenziale dei suoi sforzi per emergere dalla bancarotta conservando ancora in gran parte intatte le proprie capacità produttive. Le stime della società puntavano ad una raccolta superiore ai 2 miliardi di dollari, ma le offerte iniziali avvenute lunedi erano comprese tra i 150 ed i 250 milioni di dollari.

La vera sfida per Kodak, è quella rappresentata dalle due cordate che puntano ai suoi 1.100 brevetti di digital imaging (ragion per cui la Kodak ha chiesto attraverso un’ordinanza di mantenere segrete le offerte fino alla fine dell’asta), guidate rispettivamente da Apple e Google.

Accanto a Apple in questa operazione vi sono numerosi Intellectual Ventures, ovvero delle specie di aggregatori di brevetti; mentre Google è sostenuto dalla più nota RPX Corporation che è anch’essa un’Intellectual Venture. I due gruppi potrebbero condurre il gioco fino alla fine dell’asta, indirizzando il prezzo e mantenendolo attorno a delle cifre molto più basse rispetto a quelle prospettate da Kodak.

Le intenzioni di Kodak sono di rilanciare l’azienda incamerando risorse dalla vendita dei brevetti, per poi reinvestirli in un ciclo di produzione nuovo. Ma questo progetto è stato duramente colpito dalla decisione del mese scorso della US International Trade Commission, la quale ha condannato la Kodak nel suo processo contro Apple e Research In Motion. Il riconoscimento di uno dei suoi più importanti brevetti dipendeva da quel dibattimento.

Kodak insomma, rischia di perdere non solo la proprietà dei brevetti realizzati finora, svendendoli all’asta; ma rischia anche di non disporre della liquidità sufficiente per il suo rilancio produttivo. Da quest’asta potrebbe emergere un colosso con nuove forze nel campo delle immagini digitali (Apple o Google), ed allo stesso tempo decretare la fine della Compagnia.

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