Instagram: lanciata la versione che geolocalizza le foto

Nonostante sia ancora pendente la trattativa da un miliardo di dollari con Facebook, nei laboratori di ricerca di Instagram continuano a darsi da fare. In questi giorni è apparsa la terza versione dell’applicazione per foto, e gli aggiornamenti sono numerosi; ma a colpire è soprattutto l’innovativo inserimento delle “mappe”.

Instagram ha lavorato per correggere alcuni bug, per ridurre il rischio di spam nei commenti, ma si è concentrata soprattutto sull’inserimento di un nuovo servizio che consente di geolocalizzare su una mappa interattiva mondiale le proprie foto.

Ogni utente potrà decidere di geolocalizzare le proprie foto e, in quel caso, l’applicazione potrà anche ricollocare le foto finora scattate e ricollocarle sulla cartina. Non più solo un’archiviazione cronologica, dunque, ma anche geografica su scala globale.

Se la precedente versione era interamente legata alla realizzazione della foto perfetta, questa versione è soprattutto legata a una nuova opzione di ricerca – ha spiegato il CEO e fondatore di Instagram, Kevin Systrom – si potranno esplorare le foto non solo in base a un ordine cronologico, ma anche in base a un criterio geografico

A questo si aggiunge un aspetto “social”, poiché gli utenti potranno decidere di collocare le proprie immagini in condivisione con quelle di altri amici, ed autorizzare l’app a collocarle in relazione tra loro negli stessi luoghi segnalati sulla mappa.

L’ultimo sviluppo dell’applicazione non è stato concordato con Facebook, spiegano i responsabili di Instagram, è stato realizzato in piena autonomia con lo scopo di creare un proprio miglioramento di servizi per i propri utenti.

Utenti che nel mondo sono più di 80 milioni, e che finora hanno caricato online circa 4 miliardi di foto. Ma degli utenti Instagram, solo una percentuale compresa fra il 15 e il 25% georeferenzia le proprie foto. E Kevin Systrom si augura che gli utenti possano col tempo intensificare questa pratica allo scopo di mettere in relazione le proprie foto a luoghi ed eventi.

Se la gente produrrà molti più geo-data potremo capire come usarli e cosa possiamo fare in più con essi – ha spiegato Systrom, che ha aggiunto – non vi andrebbe di vedere le Olimpiadi di Londra così come sono avvenute attraverso Instagram?

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