Spotify potrebbe lanciare una versione browser e mobile?

Spotify si prepara a lanciare una versione browser del suo servizio di musica in streaming, puntando su un servizio di ricerca online in grado di ricercare nuovi brani sulla base delle abitudini di ascolto. Par, inoltre, che si stia elaborando, con un prezzo di sottoscrizione inferiore, anche una versione mobile del servizio.

Spotify gode di una solida base utenti e del sostegno delle etichette discografiche, quindi una sua versione browser e mobile potrebbe esaltarne le potenzialità, riaccendendo i riflettori sul mercato della musica in streaming.

Nonostante, forse, l’esigenza di rivedere parte del suo design rispetto ai propri concorrenti più accaniti come Rdio, in realtà l’anno appena trascorso è stato un vero successo per Spotify, che ha anche rafforzato la sua posizione attraverso Facebook, attivando un servizio che informava i propri amici riguardo a ciò che si stava ascoltando in quel momento online.

Pare che la versione browser di Spotify potrebbe addirittura sostituire la versione scaricabile su desktop, in ogni caso renderà il servizio molto più dinamico e accessibile: gli utenti potrebbero accedere ad un catalogo molto più ampio di musica e alla propria playlist pur utilizzando computer differenti.

La versione browser del servizio on-demand e la radio di Spotify potrebbero anche metterla in più stretta concorrenza con Pandora, che attualmente domina il mercato ed alla cui posizione ora pare ambisca anche la Apple. Pare che per ovviare a ciò e rendersi più competitiva, Spotify potrebbe sfruttare la possibilità per i suoi utenti di accedere alle playlist altrui, ingaggiando dei “vip” della musica che invoglino con le proprie playlist altri utenti ad accedere al servizio.

Ma la vera svolta sarebbe rappresentata dalla possibilità di sfruttare maggiormente il trend del mobile, grazie allo sviluppo di reti in grado di supportare ampi flussi di dati, e dunque anche servizi di streaming musicale. Un servizio via mobile che potrebbe costare tra i 5 e gli 8 dollari al mese (nel secondo caso senza inserzioni pubblicitarie), mantenendo quindi dei prezzi che la renderebbero sufficientemente competitiva anche nel settore mobile.

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