Nanotecnologie: la prima vera rivoluzione dopo quella industriale

Le nanotecnologie apriranno la strada alla società del futuro” ne è convinto Umberto Veronesi, intervenuto a “The future of science”, conferenza mondiale sulle nanotecnologie, in corso a Venezia in questi giorni, organizzata proprio dalla Fondazione Umberto Veronesi. Lo scienziato ha continuato dicendosi convinto che questa tipologia di tecnologia porta con se una rivoluzione paragonabile a quella industriale. “L’infinitamente piccolo innesterà per la prima volta una vera e propria rivoluzione dopo quella industriale e ci catapulterà in una nanosocietà in cui ciò che era impensabile fino a ieri diventerà possibile”.

Miliardi di nanocomponenti in pochi millimetri quadrati di silicone, permetteranno di accrescere enormemente la capacità di calcolo e di trasmissione, creando nuovi materiali smart e rendendo nel complesso più smart l’ambiente e la società stessa.

Le applicazioni possibili richiamate e gli aspetti delle nanotecnologie sottolineati durante gli interventi sono innumerevoli e spaziano in quasi tutti i campi scientifici e tecnologici. Mark Horowitz della Stanford University ha sottolineato fortemente, ad esempio, lo stretto legame tra miniaturizzazione e progressiva diffusione dei computer. “Perché i computer sono diventati così popolari?… perché sono sempre più ridotti ed essendo ‘smart’, sono più potenti“. Una maggiore complessità di calcolo, porta con se minori dimensioni, costi sempre più ridotti ed un’accessibilità al computer quasi gratuita.

Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ha sottolineato maggiormente il legame forte esistente già oggi tra la vita quotidiana e le nanoscienze, con innumerevoli esempi di oggetti di uso comune realizzati grazie a queste tecnologie (occhiali, computer, navigatori, padelle antiaderenti, cosmetici). Focalizzandosi poi sulle possibili applicazioni in campo medico. “Le nanotecnologie …  perfezioneranno di gran lunga le diagnosi: faranno rilevare una singola molecola malata tra milioni di cellule sane”.  Non solo diagnosi, però, ma anche cura attraverso “una sorta di nano-proiettili intelligenti che riconoscono la cellula malata e rilasciano il materiale per curarla (drug delivery cell)“.

Kathleen Kennedy Townsend, vice presidente della conferenza, ha sottolineato la possibilità di usare le nanotecnologie per rendere l’acqua pulita e potabile; parlando poi della loro importanza economica. “Nanotecnologia significa anche che chi non investe in scienza sarà meno competitivo nei prossimi 20 anni. E rappresenta una minaccia per chi non investe nell’educazione”.

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