I media siamo noi: l’evoluzione dei sistema mediale secondo il Censis

I media siamo noi. L’inizio dell’era Biomediatica.” È il titolo scelto per il “Decimo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione” presentato ieri a Roma.

L’individuo si specchia nei media (ne è il contenuto) creati dall’individuo stesso (che ne è anche il produttore). Il notevole sviluppo di Internet – sia del numero degli utenti, sia delle sue applicazioni, che ormai permeano ogni aspetto della nostra vita quotidiana –, l’evoluzione della rete dell’ultimo decennio nella declinazione del web 2.0, la crescita esponenziale  dei social network, insieme alla miniaturizzazione dei dispositivi hardware e alla proliferazione delle connessioni mobili, sono i fattori che tutti insieme hanno esaltato la primazia del soggetto.” Si legge nell’introduzione del report.

Integrazione è la parola chiave, secondo il Censis, per comprendere l’evoluzione dell’ecosistema mediale. I dispositivi che riscuotono maggior successo sono, infatti, quelli che integrano le funzioni dei vecchi media nell’ambiente di Internet, come smartphone e tablet. La penetrazione di Internet, luogo privilegiato di integrazione e fusione, è incrementata del 9% in un anno; toccando il 62.1% della popolazione (27.8% dieci anni fa).

TV e Radio continuano a riscuotere un forte successo, per quanto cresce l’importanza delle nuove forme di ibridazione con la rete. La TV è utilizzata dalla quasi totalità degli Italiani (98.3%) e le platee televisive si  espandono (+0.9%) rispetto all’anno precedente. La radio è quasi altrettanto diffusa nella popolazione (83.9%, +3.7% in un anno).

La carta stampata e l’editoria attraversano, al contrario, una fase di crisi. Più della metà degli italiani legge, infatti, meno di un libro l’anno (il 49.7% ne legge almeno uno), anche se gli ebook registrano una crescente diffusione (+1%) anche se complessivamente ancora molto bassa (2.7%). L’emorragia di lettori di quotidiani è altrettanto forte. Nel 2007, il 67% degli italiani leggeva un quotidiano ora lo fa solo il 45.5%. La tendenza è parzialmente compensata dal crescente successo dei quotidiani online che hanno visto crescere i propri lettori del 2.1% in un anno e sono ormai utilizzati dal 20.3% della popolazione.

La crescente importanza delle rete si evince anche dalla ripartizione del mercato pubblicitario. Il settore attraversa una fase di prolungata contrazione degli investimenti che sta riguardando tutti i media, tranne Internet che continua a crescere (+12.3% rispetto all’anno precedente). La rete rappresenta, però, ancora una fetta molto ridotta degli investimenti pubblicitari (7.4%, 636 milioni di euro); mentre la TV continua ad attrarre la quota maggiore di budget (53.6%).

La TV risulta, inoltre, il mezzo pubblicitario capace di influenzare maggiormente gli acquisti dei consumatori. Il 24% degli italiani ha acquistato, infatti, qualcosa grazie alla segnalazione pubblicitaria vista in televisione. Internet si posiziona secondo in questa speciale classifica con il 13.6% degli italiani ha fatto acquisti grazie a web advertising.

(il rapporto è disponibile sul sito del Censis)

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