Amazon: la guerra dei brevetti danneggia l’innovazione e la società

La guerra dei brevetti tra le multinazionali tecnologiche non conosce sosta ed entra a far parte sempre più del normale corso degli affari. Contemporaneamente, però, sempre più spesso da queste stesse multinazionali arrivano dichiarazioni sulla necessità di cambiamenti e sul rischio crescente che le dispute legali continue limitino innovazione e creatività. Dichiarazioni che in parte tentano di reagire ad un contesto legale e di mercato che crea ostacoli alla libertà imprenditoriale, e in parte rappresentano operazioni di pubbliche relazioni; in un contesto in cui le multinazionali continuano ad aprire fronti di confronto legale su copyright e brevetti  con i propri concorrenti.  Delle dispute che si stanno trasformando in uno dei “normali” strumenti competitivi.

Il riconoscimento dei rischi di un simile sistema arriva stavolta dal CEO di Amazon Jeff Bezos, in un’intervista al free-press del Regno Unito “Metro”. Bezos arriva a sostenere che non soltanto l’innovazione, ma la società stessa viene minacciata dalle continue dispute sui brevetti tra compagnie tecnologiche; chiedendo l’intervento dei governi.

I brevetti dovrebbero incoraggiare l’innovazione e stiamo diventando un mondo in cui potrebbero iniziare a soffocare l’innovazione… – ha dichiarato Bezos – Sarà forse necessario per i governi analizzare il sistema dei brevetti e vedere se tali leggi devono essere modificate, perché non credo che alcune di queste battaglie siano sane per la società.”

L’intervista contiene molte altre dichiarazioni su svariati temi, relativi all’ecosistema digitale e alla compagnia fondata da Bezos. Particolarmente interessante la (non)smentita del manager riguardo ai ricorrenti rumor sull’intenzione di Amazon di aprire negozi fisici. Scelta in controtendenza rispetto alla rivoluzione dell’e-commerce della quale proprio Amazon è stata protagonista, ma in sintonia con le emergenti tendenze strategiche sperimentate o ipotizzate da diverse web company ( per es. Google e eBay) per l’acquisizione o espansione (Microsoft) della propria presenza fisica sul territorio.

E’ qualcosa che consideriamo di tanto in tanto, ma non vorrei… a meno che non avessimo modo di fare qualcosa di creativo – spiega Bezos – Non vorremmo offrire qualcosa che sia proprio come gli altri negozi, quello che ci blocca è, quindi, l’avere l’idea giusta per poter dire questo è qualcosa che può essere davvero innovativo nel commercio fisico al dettaglio.” Amazon in sostanza non smentisce l’intenzione di entrare in questo canale di distribuzione tradizionale, ma vorrebbe farlo in modo innovativo come ha fatto nel caso del canale digitale. Bezos si è rifiutato, invece, di commentare il possibile ingresso della propria società nel mercato degli smartphone.

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1 COMMENT

  1. Non riesco a capire quale sarebbe il vantaggio per Amazon nell’entrare nel retail tradizionale. Per quanto riguarda il settore degli smartphone invece la vedo come un’opzione molto più probabile, del resto con Kindle hanno già mezza gamba dentro.

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