Agenda Digitale: il 63% degli italiani non ne ha mai sentito parlare

L’Agenda Digitale è un tema molto discusso e quasi unanimemente ritenuto centrale per il futuro del paese, ma a quanto pare alle forti aspettative non corrisponde una reale conoscenza della tematica. Il 63% degli italiani non avrebbe mai sentito parlare, infatti, di Agenda Digitale; e, cosa ancor più preoccupante, anche tra gli ‘opinion maker’ una percentuale significativa (15%) non conosce il tema e solo il 66% sa bene di cosa si tratta.

È il quadro un po’ sconsolante emerso da un sondaggio commissionato da Cisco alla società di ricerca Ispo. L’indagine, realizzata a Ottobre, ha coinvolto un campione rappresentativo di 800 persone e 100 ‘opinion maker’ (giornalisti, analisti finanziari, accademici, presidenti di associazioni di categoria, imprenditori, politici).

Il sondaggio ha riscontrato, però, che a fronte di una così scarsa conoscenza, la maggioranza degli italiani (52%) ritiene l’Agenda Digitale in grado di cambiare in meglio la loro vita. Le aspettative sono ancora maggiore rispetto a cambiamenti e miglioramenti in specifici settori sociali. Il 65% degli intervistati dichiara, ad esempio, che la scuola potrà migliorare grazie all’Agenda Digitale. Lo stesso pensano il 61% degli intervistati rispetto alla pubblica amministrazione, il 67% per le modalità di comunicazione e il 60% per la sanità. Resta alta, però, la percentuale di cittadini che non ritiene l’Agenda Digitale in grado di portare grandi cambiamenti (37%) e una piccola parte della popolazione teme addirittura possa peggiorare la situazione (8%).

L’Agenda Digitale è ritenuta, inoltre, di primaria importanza per la modernizzazione del Paese dall’83% degli opinion maker. Il 71% di questi la ritiene, però, una delle tante questioni importanti e soltanto il 12% il problema principale.

Un ruolo particolare e specifico dovrebbe avere l’e-government, percepito come una priorità dalla totalità degli opinion maker (100%) e dalla stragrande maggioranza dei cittadini (85%).

Gli italiani, nonostante i molti fallimenti del passato, desiderano particolarmente servizi digitali “end-to-end”, ovvero la possibilità di sbrigare l’intera procedura burocratica online (80% dei cittadini e 92% degli opinion maker).

I servizi di e-government incrementerebbero la trasparenza (per il 94% degli opinion maker e l’82% dei cittadini), consentirebbero risparmi per lo Stato e per i cittadini (per l’89% degli opinion maker e il 79% dei cittadini), e contribuirebbero a ridurre il digital divide (per l’85% degli opinion maker e il 74% dei cittadini).

Gli opinion maker ritengono, inoltre, importante informare maggiormente l’opinione pubblica e suggeriscono lo sviluppo di campagne mediali di forte impatto, anche attraverso l’utilizzo di testimonial. Il desiderio di essere maggiormente informati è diffuso anche tra i cittadini. Quasi la maggioranza del campione (49%) vorrebbe, infatti, essere aggiornata sui progressi dell’Agenda Digitale e l’interesse cresce tra i più giovani e i più istruiti (73% tra i 18-34enni, 65% tra i 35-44enni, 71% tra i laureati).

Questa ricerca ci dice che c’è negli italiani un patrimonio di fiducia e aspettative verso il digitale che tutti coloro che sono coinvolti nel processo di digitalizzazione del Paese devono saper cogliere e soddisfare”, ha commentato i risultati David Bevilacqua, amministratore delegato di Cisco Italia. “C’è un problema oggettivo di carenza di informazione del cittadino che tutti gli stakeholder coinvolti devono contribuire a risolvere. È un passo importantissimo, senza il quale rischiamo di vanificare gli sforzi che Istituzioni, aziende e singoli cittadini stanno facendo per la digitalizzazione del Paese”.

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