Frequenze tv: la UE vuole RAI e Mediaset fuori dall’asta di assegnazione?

L’Unione Europea vorrebbe che Rai e Mediaset restassero fuori dalla gara per l’assegnazione delle frequenze tv.

La Commissione Europea avrebbe espresso un simile parere analizzando la bozza preliminare dell’Agcom sulle regole per l’asta, indetta dopo l’annullamento del cosiddetto beauty contest. La bozza preliminare era stata trasmessa alle autorità europee per “un confronto tecnico”, prima dell’approvazione definitiva. Il parere formale è necessario per tentare di superare la pendente procedura d’infrazione. L’Unione Europea aveva già, secondo indiscrezioni di stampa, espresso forti dubbi sulle regole, in particolare sui limiti antitrust e lo scarso stimolo all’ingresso di nuovi operatori sul mercato. La Commissione avrebbe chiesto che tre delle frequenze destinate all’uso televisivo a lungo termine siano riservate a nuovi operatori.

Le autorità europee, stando a nuove indiscrezioni stampa, avrebbero ora suggerito esplicitamente l’esclusione dell’asta dei due maggiori gruppi televisivi italiani, confermando il limite in vigore a livello continentale, ovvero un numero massimo di 5 multiplex per operatore. Mediaset, già dubbiosa sulla partecipazione all’asta, al pari della RAI, conta 4 multiplex per la trasmissione della televisione digitale terrestre e ne possiede uno per la televisione mobile. Per rientrare in questi parametri,  secondo alcuni le due aziende richiederanno la conversione di quello dedicato alla televisione mobile, procedura che è non obbligatoria da parte del Ministero, ma prevista nel nuovo Codice delle comunicazione elettroniche.

La notizia, se confermata, allungherà forse i tempi della procedura di assegnazione che il governo Monti avrebbe voluto avviare entro Natale, tanto più che il regolamento dovrà essere anche sottoposto a consultazione pubblica tra i soggetti interessati. Conferme ufficiali, al momento, non sono state rilasciate ma domani si terrà un riunione del consiglio dell’Agcom con all’ordine del giorno proprio la discussione dell’asta per le frequenze. Coincidenza che sembra confermare l’nvio del parere da parte dell’UE.

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