Net Neutrality: le Authority europee bocciano le proposte ETNO

Le Authority europee bocciano in maniera netta le proposte di revisione delle norme mondiali sulle telecomunicazioni elaborate dall’associazione ETNO, organizzazione che rappresenta alcuni dei maggiori operatori economici europei del settore.

Il Berec, organismo che riunisce le singole authority nazionali nel settore delle comunicazioni elettroniche a livello UE, ha fatto sapere di ritenere le proposte in grado di minacciare innovazione e sviluppo del settore.

È nel nostro interesse proteggere lo sviluppo continuo, aperto, dinamico e globale della piattaforma che internet ci fornisce, che si è evoluta nel corso del tempo senza interventi di regolamentazione e ha contribuito a favorire largamente l’innovazione all’interno della rete. La proposta di Etno potrebbe minare tutto ciò e portare a una perdita complessiva di benessere“. L’organismo ritiene, inoltre, che le proposte ETNO possano causare “potenziali danni a consumatori e fornitori di contenuti e applicazioni interferendo nell’accesso ai contenuti e contribuendo a un aumento del digital divide” e “spostare gli equilibri negoziali tra le forze di mercato” introducendo potenziali “abusi“.

L’associazione degli operatori europei di telecomunicazioni aveva chiesto, mesi fa, all’ITU (International Telecommunications Union), l’agenzia dell’ONU responsabile per l’Information and Communication technology, di garantire ai fornitori di connessione di rete il diritto di stabilire prezzi diversi per livelli di servizio garantiti. In sostanza, gli operatori economici vorrebbero poter stringere accordi e partnership per lo sviluppo e distribuzione di servizi di qualità differenziate, ovviamente a prezzi differenti.

La richiesta, qualora approvata, porterebbe alla creazione di una rete a più velocità, da anni l’incubo peggiore per i sostenitori della neutralità della rete.

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Europea e responsabile per l’Agenda Digitale, in risposta ad un’interrogazione parlamentare sull’argomento e nello specifico sulle proposte di riforma ETNO, aveva dichiarato chiaramente:  “La Commissione europea è impegnata a mantenere Internet una piattaforma aperta a tutti i fornitori, compresi quelle di piccole dimensioni e quelli emergenti”.

La risposta di Kroes era stata meno netta quando la commissaria si era trovata a rispondere ad un quesito specifico posto dalla deputata verde olandese, Judith Sargentini. La deputata dei Paesi Bassi, dove è in vigore una legge sulla neutralità della rete, aveva chiesto nello specifico: “I fornitori di servizi online possono stringere accordi  con i fornitori di servizi di telecomunicazioni e Internet per la trasmissione più veloce e migliore dei loro bit e byte, in cambio del pagamento delle tariffe di terminazione?”.

Kroes, in questo caso, era stata meno netta nelle difesa della completa net neutrality: “Alcune applicazioni richiedono un determinato livello di ‘Quality of Service’ (QoS), inclusa l’IPTV, il video on demand o alcuni servizi business”. Gli operatori “dovrebbero essere in grado di commercializzare i servizi gestiti”, ma ciò “non deve andare a scapito della qualità del ‘best effort’ Internet”.

La discussione è, in ogni caso, destinata ad animare il dibattito su governance della rete e regole per le Tlc che si svolgerà a Dicembre a Dubai, in occasione della Conferenza Mondiale sulle Telecomunicazioni (WCIT-12).

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