L’Italia è indietro sulle politiche anti digital divide. A sostenerlo una nuova ricerca, questa volta del Boston Consulting Group, che nell’e-Intensity Index 2012 analizza le iniziative legate a internet degli Stati mondiali, per verificarne il livello di penetrazione nella attività private e di business.
Il Boston Consulting Group classifica i paesi in base a tre indicatori di performance:
- qualità delle infrastrutture e accesso alla rete
- spesa per e-commerce e pubblicità online
- utilizzo attivo di Internet da parte di imprese, governi e consumatori.
Secondo questi parametri, risultano ai vertici della classifica anche quest’anno la Corea del Sud, la Danimarca, la Svezia, l’Islanda e il Regno Unito mentre molti paesi Ocse si sono classificati su livelli più bassi rispetto agli anni precedenti.
Sul digital divide l’Italia, con un indice pari a 72 contro una media pari a 52, si colloca a a metà della classifica molto al di sotto del Portogallo e della Spagna e magra consolazione, sopra la Russia e la Grecia.
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