UE: industriali italiani “ricerca innovazione e reti” siano le priorità

Ci sono tutte le premesse affinchè il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale possa agire da stimolo per una nuova fase di sviluppo dell’Europa. È tuttavia essenziale che le priorità politiche dell’Unione per il settennio 2014-2020 siano complementari all’attività economica e in particolare al settore industriale, dal quale oggi derivano il 25% del Pil europeo e il 35% dei posti di lavoro“.

A  scriverlo,  in una lettera al Sole 24 Ore, l’Ad di Eni Paolo Scaroni, il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè, il presidente e Ceo di STMicroelectronics Carlo Bozotti, il presidente di Fiat John Elkann e l’Ad di Cir e Cofide Rodolfo De Benedetti.

Sono due le voci di spesa del budget europeo attualmente in via di definizione che meritano particolare attenzione”, scrivono gli industriali. “La prima riguarda le risorse finanziarie che saranno destinate alla ricerca e all’innovazione”, per cui “lo stanziamento previsto di 80,2 miliardi di euro rappresenta la soglia minima indispensabile” perchè l’Europa possa “colmare il divario con partner tradizionali come Stati Uniti e Giappone, ma anche restare al passo con le economie emergenti di Cina, Brasile e India“.

La seconda voce di spesa – proseguono i manager, membri dell’European Roundtable of Industrialists – è relativa alle “iniziative a favore dell’interconnessione delle reti energetiche, di trasporto e delle telecomunicazioni degli Stati membri. La solidità dell’economia europea – sottolineano – dipende in modo significativo anche dalla qualità e dall’efficienza delle infrastrutture nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”.

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