I manichini “spiano” i consumatori?

I manichini si animano. Incubo ricorrente nella letteratura e nel cinema che si realizza, ma in modo del tutto imprevisto. I manichini ‘bionici’, messi a punto da una società italiana, Almax di Mariano Comense, sono in grado di riconoscere i consumatori e hanno attirato l’attenzione della stampa internazionale, dopo che alcuni importanti brand del settore abbigliamento hanno iniziato ad utilizzarli.

I manichini di una linea speciale, Eye See, sono dotati di fotocamere e di software per il riconoscimento facciale e, in questo modo, sono in grado di raccogliere informazioni sulle persone che entrano nei negozi, (età, razza, genere, etc.). Permettono, inoltre,  grazie ad un software sviluppato dall’azienda Kee Square, nata al Politecnico di Milano, di tenere traccia del flusso della clientela nella giornata e di analizzare quali dei prodotti esposti attraggono maggiormente l’attenzione dei consumatori (in base al tempo di permanenza davanti allo specifico oggetto).

I manichini costano circa 4000 euro l’uno, però; probabilmente uno dei motivi per cui, al momento, stando a quanto dichiarato dal CEO dell’azienda, Max Catanese a Bloomberg, ne sono state vendute solo qualche dozzina; anche se tra i clienti ci sarebbero aziende importanti come Benetton, stando ad indiscrezioni. La nota azienda ha, però, smentito dichiarando di utilizzare si manichini dell’azienda, ma non quelli ‘bionici’. I manichini spioni non  mancano, però, di suscitare qualche dubbio rispetto alla privacy.

 

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