Big Data: IBM aprirà un centro in Ohio per formare nuovi data analyst

La Big Data analysis è uno dei nodi cruciali per aiutare le aziende a prendere decisioni tempestive e “smart”, per incrementare le vendite e contestualmente ridurre i costi. Tuttavia, c’è ancora carenza di data scientist e di competenze specifiche che agevolino questo percorso di comprensione di questo nuovo fenomeno.

Per rispondere a questa esigenza, l’IBM ha deciso di aprire un nuovo centro di analisi dei dati nei pressi di Columbus, nell’Ohio. Il nuovo centro, fanno sapere dall’IBM, unirà le attività di ricerca, i servizi client e la formazione professionale. Per questo l’azienda prevede l’assunzione di 500 risorse tra consulenti di analisi e ricercatori, molti dei quali si prevede saranno anche neolaureati dell’Ohio State University, che lavoreranno per tre anni nel centro di Columbus.

In un’intervista, il Senior Vice President di IBM Michael Rhodin, ha detto che l’impulso per il nuovo centro è iniziato con le preoccupazioni dei clienti locali, tra i quali la Nationwide Insurance, la Cardinal Health, l’Huntington Bank e la The Limited. “Ci hanno detto che stavano sempre più investendo sulla business analytics e la matematica – ha spiegato Rhodin – e che tali competenze sono state difficili da trovare”. Ecco perché IBM ha deciso di supportare lo sviluppo del nuovo centro, coniugandolo con alcune risorse già disponibili derivanti dalla Sterling Commerce, una società di software acquistata da IBM due anni fa per 1,4 miliardi di dollari e con sede alla periferia di Columbus.

L’IBM non è l’unica grande azienda che sta scommettendo sui Big Data come fonte di crescita per il futuro, è diventata anzi una tendenza sempre più diffusa negli ultimi tre anni tra coloro che si occupano di business e ricerca; e come ha dichiarato Rhodin: “il linguaggio comune del business, non sta per essere il cinese o lo spagnolo, bensì la matematica“.

Una tendenza confermata anche da un’analisi condotta da Gartner, e resa pubblica il mese scorso, in base alla quale si prevede che entro il 2015 nei soli Stati Uniti nasceranno 1,9 milioni di posti di lavoro per l’analisi dei Big Data. Occorre quindi anche ripensare l’istruzione, e il nuovo centro IBM punta supportare questa trasformazione. “I nostri sistemi d’istruzione pubblica e privata stanno fallendo – ha infatti sottolineato Peter Sondergaard, capo della global research di Gartner, che ha aggiunto – gli esperti di dati saranno una risorsa scarsa, un bene prezioso“.

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