Thomson Reuters: Google tra i top 100 innovatori al mondo

Anche quest’anno il gruppo di ricerca Thompson Reuters ha presentato il rapporto “Top 100 Global Innovators“, nel cui elenco pubblicato martedì rientra ai primi posti anche Google. Questo perché, oltre ai brevetti ottenuti con l’acquisizione di Motorola Mobility l’anno scorso, Google ha accelerato notevolmente la sua produzione di brevetti anno dopo anno.

Nella realizzazione della lista, i ricercatori usano quattro indicatori: il numero di brevetti, il tasso di successo dei brevetti promossi, la portata a livello globale del portafoglio dei brevetti; in fine, le citazioni ed i riferimenti ottenuti da ciascun brevetto. Inoltre, il trend dei brevetti delle aziende viene esaminato per un periodo di tre anni, in questo caso la ricerca si basa sul triennio 2009-2011.

Ma il successo di Google, assicurano alla Thomson Reuters è esclusivamente legato ai suoi brevetti e non a quelli di Motorola, poiché nello studio sono debitamente esclusi i brevetti acquisiti attraverso l’acquisto di quelli prodotti in origine da altre compagnie.

La cosa impressionante per David Brown, managing director per la proprietà intellettuale presso Thompson Reuters, è che Google ha ottenuto su base triennale un 45% come rapporto di innovazione per i brevetti concessi. Ciò vuol dire che Google sta facendo, secondo Brown, applicazioni e sviluppi di alta qualità; inoltre li accredita nei principali uffici brevetti del mondo tra Stati Uniti, Europa, Giappone e Cina.

La strategia di Google è quella di combinare la registrazione dei nuovi brevetti con una prospettiva corporate sia “offensiva” che “difensiva”, come ad esempio nel settore degli smartphone. “I brevetti sono armi nella guerra dei brevetti per smartphone – ha dichiarato David Brown – ma gli smartphone sono spesso composti da più innovazioni contemporaneamente, e l’unica risposta per gli innovatori è quella di continuare ad innovare“.

Ma l’elenco stilato da Thomson Reuters è ordinato a livello alfabetico e non per grado di innovazione, ma quel che è certo è che tra le aziende più innovative sul fronte dei brevetti vi sono ai primi posti: Apple, Boeing, Dow Chemical, Exxon Mobil, IBM, Intel, Microsoft, Roche, Samsung, Siemens, Sony, Toshiba e Toyota Motor. Segno evidente che l’innovazione passa ora sempre più per il settore dell’ICT e della produzione ad alto livello tecnologico; inoltre, nell’elenco complessivo i paesi più rappresentati sono il Giappone (con 25 aziende) e la Corea del Sud (con 7 aziende), mentre quella meno rappresentata è la Cina.

Il colosso asiatico, in realtà, negli ultimi anni è divenuto un grande “produttore” di brevetti anche nel settore tecnologico; ma i brevetti cinesi sono poco impiegati altrove e solo il 6% di essi è registrato all’estero. “Ma nel lungo periodo – assicura David Brown – ci stiamo certamente avviando a vedere l’ascesa della Cina“.

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