Istat: stabile l’accesso a Internet ma si diffonde la banda larga

Gli ultimi dati Istat parlano chiaro.Il numero di famiglie con accesso alla rete (55.5%) e che possiedono un PC (59.3%) è stabile, mentre cresce l’utilizzo della banda larga (dal 45.8% al 48.6%). Numeri che, in ogni caso, fotografano i forti ritardi dell’Italia rispetto ai partner europei, come già registrato anche dall’Eurostat.

Le famiglie (almeno un componente tra i 16 e i 74 anni) con accesso ad Internet da casa sono in media il 73% in Europa, mentre in Italia risultano il 62% posizionando il paese al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, con una diffusione pari a quella riscontrata in Lituania. La situazione è ancora peggiore per quanto riguarda le connessioni broadband (52% delle famiglie con almeno un membro tra i 16 e i 74 anni vs 67% di media europea), settore in cui l’Italia fa meglio solo di Grecia, Bulgaria e Romania.

L’Istat conferma, inoltre, la forte influenza della presenza di un minore in famiglia sulla dotazione tecnologica dell’abitazione. Le famiglie con almeno un minorenne sono molto più tecnologiche: l’83.9% possiede un personal computer, il 79% ha accesso a Internet e il 70.8% utilizza una connessione a banda larga. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, che presentano modesti livelli di dotazioni tecnologiche: appena il 13.9% di esse possiede un personal computer e soltanto l’11.8% dispone di una connessione di rete.

L’istituto di ricerca conferma anche due altre fonti di divario tecnologico: quella territoriale e quella professionale. Il divario tra le famiglie in cui il capofamiglia è un operaio e quelle in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista risulta di circa 17 punti percentuali a favore di questi ultimi, se si pone a confronto la presenza nelle rispettive abitazioni di PC, connessioni di rete e broadband. E continua a risultare molto differente l’adozione delle tecnologie ICT a secondo delle aree geografiche. Le famiglie del Centro-Nord dispongono di accesso a Internet nel 58.1% dei casi (51.4 broadband), percentuale che scende al 49.6% nel Sud Italia (41.2% broadband).

Le differenze di genere si vanno attenuando nel tempo. Nel 2005 il genere femminile rappresentava poco più di un quarto dei cittadini digitali, nel 2012 quasi la metà (47%) e al di sotto dei 34 anni le differenze di genere sono molto contenute.

Tra le famiglie che non hanno ancora un accesso domestico alla rete risulta forte l’influenza delle competenze e della loro assenza. Il 43.3% dichiara, infatti, di non possedere l’accesso alla rete perché non ha le competenze per utilizzare Internet. Resta forte la percentuale di persone che non ritiene la rete interessante ne utile e per questo non ha la connessione a casa (26.5%). Le motivazioni economiche  sono un’ulteriore causa di assenza di connessione domestica (15.8%), insieme alla disponibilità della rete in altri luoghi frequentati (13%).

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