Viadeo sfida LinkedIn: apre un centro dedicato all’innovazione e acquisisce Pealk

Viadeo, social network professionale francese concorrente del più noto LinkedIn, ha rilasciato tre annunci di rilievo. Il primo riguarda i numeri dell’utenza del servizio arrivati a 50 milioni di iscritti; poca cosa rispetto ai 200 milioni raggiunti di recente dal player principale del settore, ma numeri, in ogni caso, di tutto rilievo.

Il secondo annuncio riguarda il tentativo di espandere il proprio raggio d’azione con l’imminente apertura di un centro di innovazione a San Francisco. La società aveva già degli uffici nella città americana, ma i nuovi Viadeo Labs dovrebbero rappresentare qualcosa di molto differente e focalizzarsi su prodotti, idee e servizi fortemente innovati. “Il team Labs si focalizzerà sulla ricerca di modi per rendere i social network più utili quotidianamente… Siamo sicuri che ci sono nuovi prodotti e idee al di fuori del nostro campo di azione attuale…  che possono rendere il servizio più rilevanti per i nostri utenti”, ha spiegato Olivier Fécherolle, chief strategy officer della società. La strategia di Viadeo replica, in un certo senso, proprio quella del maggiore rivale che a Dicembre ha aperto una sorta di incubatore per incoraggiare nuove idee fuori dagli schemi.

L’apertura dei Viadeo Labs è strettamente legata, inoltre, al terzo annuncio rilasciato dalla società. Viadeo ha acquisito, per una somma non comunicata ma consistente ( a 6 cifre, secondo indiscrezioni), Pealk, altra società francese che in precedenza aveva sviluppato uno strumento di ricerca proprio per LinkedIn. Pealk si dovrebbe ora concentrare sulla ricerca in Viadeo e Boris Golden, CEO e fondatore dell’azienda, guiderà il team dei nuovi Viadeo Labs.

Olivier Fécherolle, al fine di differenziare il proprio servizio da quello rivale, oltre a sottolineare la necessità di innovare, ha insistito durante l’intervista a The Next Web, sui risultati ottenuti dal social network nei paesi emergenti, in particolare in Cina dove LinkedIn invece fatica a penetrare; e sul potenziale di attrazione di tipologie professionali, al momento, non molto attivi in questa tipologia di social. I social network professionali, secondo il manager, possono puntare su altre categorie professionali e non soltanto sui colletti bianchi, attuali principali utilizzatori di questa tipologia di servizi.

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