La quotazione in borsa riduce l’innovatività delle startup?

La quotazione in borsa riduce l’innovatività delle startup. Almeno stando ai risultati a cui è giunto uno studio di Shai Bernstein, Assistant Professor presso la Stanford University, analizzando i dati relativi ai brevetti di 2000 compagnie (circa 40000 brevetti).

Utilizzando metriche basate sui brevetti, ho riscontrato che la qualità dell’innovazione interna declina dopo l’IPO e le imprese sperimentano sia un esodo di inventori qualificati sia un calo della produttività degli inventori rimanenti”, scrive Bernstein nel paper di ricerca.

Le società dopo la quotazione in borsa, secondo il ricercatore, si focalizzerebbero maggiormente sull’innovazione esterna da internalizzare tramite acquisizioni o nuove assunzioni che su quella interna. Quasi un terzo del portafoglio brevetti delle società, a cinque anni dall’IPO, risulterebbe essere stato acquisito, e tali brevetti sarebbero di qualità superiore rispetto a quelli sviluppati internamente. Un cambio di strategia che porterebbe al crollo dell’innovatività dell’organizzazione stessa. La qualità dei brevetti sviluppati internamente, valutata secondo un indice creato da Bernstein che tiene conto dell’importanza relativa e del numero di citazioni ottenute in altri brevetti, si ridurrebbe, infatti, del 40% nei 5 anni successivi all’ingresso sui mercati finanziari.

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