L’introduzione del nuovo strumento di ricerca Facebook è destinata a far discutere. Le preoccupazioni per la privacy sono molte e non è ancora chiaro fino a che punto sarà davvero utile per gli utenti, che ne stanno esplorando i possibili usi. Sembra, però, che i pubblicitari non abbiano dubbi in merito. L’aspetto davvero rivoluzionario del Graph Search non è tanto la mole di nuove informazioni sugli utenti che potrà fornire, ma la tipologia di queste e le modalità di targettizzazione che abiliterà per gli inserzionisti.
I toni di Advertising Age rendono evidente l’importanza della novità per i pubblicitari. “Facebook potrebbe finalmente avere una fonte di dati di intenzione per il targeting degli annunci.” Il social network non potrà più selezionare i target pubblicitari esclusivamente in base ad informazioni come età, residenza, like generici ma in base alle ricerche effettuate. L’esempio portato dalla rivista è eloquente. Le pubblicità di prodotti neonatali potranno essere indirizzate, ad esempio, a chi a cercato abiti per la maternità
Chris Copeland, CEO of Group M Next, sottolinea che non solo il nuovo sistema di ricerca potrà offrire informazioni sugli interessi delle persone, ma anche sulla rilevanza di quell’interesse in quel momento, aggiungendo a questo informazioni provenienti dal proprio network di amicizie. La minaccia sarebbe particolarmente forte per i servizi di recensioni. “Una volta che la componente mobile esisterà – spiega il menager – penso sia molto naturale voler ricercare prima tra i tuoi amici per un posto dove mangiare. Così penso che questo realmente sarà una sfida per servizi come Foursquare e Yelp nel tempo.”
Brian Blau, analista Gartner, ritiene che il sistema sia sviluppato proprio pensando ai profitti: “Andrà a prestarsi a quei pubblicitari o altri prodotti capaci di generare entrate che meglio rispondono a ciò che le persone stanno cercando… i pubblicitari saranno in grado di targettizzare meglio ciò che interessa le persone. È un sistema di ricerca molto più significativo di quella basato sulle keyword.”
Facebook grazie al nuovo servizio potrebbe riuscire sostanzialmente ad offrire, sia agli utenti che ai pubblicitari, quello che da tempo Google prova a realizzare con l’integrazione della ricerca e delle informazioni social provenienti da Google+, con la grande differenza di una base utenti social molto più ampia e attiva nel condividere informazioni. Il social network potrà offrire ricerche personalizzate e rispondere alle query con informazioni, almeno potenzialmente, più rilevanti perché selezionate e filtrate dal proprio network. Contemporaneamente, potrà permettere a pubblicitari e inserzionisti, di utilizzare informazioni non soltanto sul profilo socio-demografico e su interessi generici espressi in un qualsiasi momento, ma su interessi specifici espressi in uno specifico momento. A questo unirà la forza di recensioni o like non generici, ma provenienti da uno specifico amico.
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