La Francia e le tasse ai giganti del web: pronto un piano?

Il governo Francese sembra sempre più determinato nel voler imporre una giusta tassazione a giganti del web del calibro di Facebook, Google e Amazon. La Francia accusa queste ultime di guadagnare ingenti somme di denaro provenienti dai propri cittadini, senza pagare al paese un giusto corrispettivo e il presidente Hollande è ormai deciso nel proseguire la sua battaglia per tassare internet.

Secondo il New York Time, la proposta partita dalla Francia sarebbe quella di tassare le aziende online che traggono beneficio dai dati dei propri utenti che vengono a loro volta utilizzati per raccogliere investitori pubblicitari. Le aliquote d’imposta proposte saranno legate al numero di utenti che ciascuna compagnia possiede.

Secondo una stima pubblicata dal New York Times, Google guadagna 30 miliardi di dollari l’anno solo grazie alla pubblicità, di cui 2 miliardi solo in Francia. Ma l’azienda, non essendo francese, non è tenuta a pagare al paese “ospitante” alcun corrispettivo in tasse.

La volontà della Francia nel voler tassare le attività online non è certo una novità ma ora, come scritto nel report pubblicato il 18 gennaio, sembra avere un piano ben strutturato. Pierre Collin e Nicolas Collin, esponenti del governo Hollande, suggeriscono nel report di generare entrate fiscali dal numero di utenti che partecipano indirettamente alla crescita economica delle aziende online.

Seccata la risposta di Google alla proposta francese, che afferma al New York Times di contribuire con la sua attività alla crescita economica dell’Europa e di incoraggiare l’occupazione.

Secondo un commentatore di politica francese, Felix Treguer, la proposta sembra essere un ottimo primo passo per la gestione della tassazione delle compagnie online:

“l’obiettivo della proposta non è semplicemente quello di imporre una tassa sui dati personali. Quello che il governo francese sta cercando di fare è determinare la base d’imposta appropriata: quali sono i ricavi ritenuti tassabili, come faremo per misurare i dati personali, c’è un modo legittimo per tassare l’estrazione dei dati personali? È raro vedere il governo francese proporre idee creative, ma questa sembra proprio essere buona”.      

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